Roberto Napoletano  
 

Trenta mesi a Napoletano,
"sbalordito e innocente"

 
 
 

Il 31 maggio si è concluso il primo round del processo che vedeva imputato Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 ore dal marzo 2011 al marzo 2017. La seconda sezione del tribunale di Milano, presieduta da Flores Giulia Maria Tanga, ha condannato il giornalista a due anni e sei mesi di reclusione, al pagamento delle spese legali, a una multa di 50mila euro e al risarcimento delle parti civili. I reati contestati sono stati false comunicazioni ...

 
 
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  La papera
sull'autore
 
 
 
 

Caro direttore, ti giro una papera del critico cinematografico del Corriere della Sera Paolo Mereghetti. Sul settimanale Io Donna del 28 maggio firma la recensione ...

 
 
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Procura, Arma e Gdf,
notizie col contagocce

 
 
 
 

Seguo sempre con interesse il dibattito di Iustitia sui rapporti tra giornalisti e fonti investigative. L'ultimo intervento mi è utile per ribadire un concetto (sulle questioni generali mi sono già espresso qualche mese fa,  pertanto eviterò di ripetermi): fare il cronista di nera e di giudiziaria a Napoli diventa ogni giorno che passa sempre più ...

 
 
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  Beirut a
Boccea
 
 
 
 

Il 22 maggio, nella versione on line di Repubblica, viene pubblicato un articolo che tratta delle durissime condizioni economiche ...

 
 
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  Quagliano
al Tg Sky
 
 
 
 

Egregio direttore,
il 29 maggio SkyTg24, guidato da Giuseppe De Bellis, fa una piccola scivolata. Nel riportare un fatto di ...

 
 
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Visitatori 2022
   
  Emanuela Audisio e Jannik Sinner  
 

greco Stefanos Tsitsipas; a Parigi si ritira al terzo turno contro il russo Andrei Rublev.
Scommessa persa quindi. Ma c’è da leggere con attenzione le cinque pagine che il settimanale gli dedica con l’intervista affidata a una delle firme dello sport di Repubblica, Emanuela Audisio. È un piccolo monumento. Ecco alcuni passaggi: “il marziano non si lascia distrarre, resta concentrato, più gli altri si arrovellano più lui si raffredda”; “la sua vita è capitalizzare ogni gesto. Il resto è solo uno sfondo”; “il senso del lavoro, la strada da fare,

 

la costruzione della perseveranza. Mai un lamento, un gemito, il dolore si gestisce”. 
Poi la giornalista scrive che “è residente come molti tennisti nel principato di Montecarlo”. E qui le è mancata (pigrizia? conformismo?) l’unica domanda che andava fatta: “perché un ragazzo del 2001, che veste i colori della nazionale azzurra di Coppa Davis e che nella sua breve carriera ha già accumulato molti milioni di euro, vive ormai da anni a Montecarlo sottraendosi al dovere di pagare le tasse in Italia?”

 
 
  Fuga dall'Italia
 

Per gli appassionati di tennis maggio è il mese degli Internazionali di Roma e di Parigi con il Roland Garros, considerato il campionato mondiale sulla terra rossa. Allora il direttore del Venerdì Livio Quagliata e il suo staff decidono con la copertina del 6 maggio di scommettere su Jannik Sinner, altoatesino di venti anni, numero 12 della classifica mondiale, insieme a Matteo Berrettini, punta di eccellenza del tennis italiano. Sinner però li delude: a Roma esce ai quarti di finale battuto dal

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Napoletano, 30 mesi
e multa da 50mila €
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