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Roberto Gueli e Oreste Lo Pomo |
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Tgr, è fallito l'agguato
al nuovo redattore capo
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Un gruppo di graduati della sede Rai di Fuorigrotta ha deciso di dare un segnale forte al redattore capo Oreste Lo Pomo, che si è insediato il 14 marzo, lavorando per una clamorosa bocciatura del suo piano editoriale ma l’agguato è fallito.
Nel pomeriggio del 18 maggio la commissione elettorale, formata da Massimo Calenda, Alessandro Di Liegro, Antonio Forni e Guido Pocobelli Ragosta, ha comunicato l’esito del voto: su ...
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Battiato e
Stoltenberg |
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Ancora confusione nella redazione on line di Repubblica. Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Maurizio Molinari ogni ... |
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Articoli a pagamento
ma l'Ordine è silente
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L’amministrazione comunale di Sorrento, guidata dal sindaco Massimo Coppola, ha deciso di avviare una campagna promozionale di impatto forte per destagionalizzare il turismo in città. Per raggiungere l’obiettivo ha imboccato la strada più sicura e veloce: pagare giornali e tv per avere 'soffietti' a volontà ...
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Massimo Coppola |
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Stalking e
mobbing |
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I vertici della RAI sono scossi da un terremoto mediatico. La conduttrice del TG1, Dania Mondini, ha denunciato situazioni che, se si ... |
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Alessandro Giuliano e Eugenia Sepe |
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28 anni, non è un incensurato ma un pregiudicato, e soprattutto si scopre che l’omicidio risale alla serata del 17 maggio. Ma la polizia, quando lo ha saputo? “Alle 7.30 è arrivata la nostra volante”, dicono dall’ ufficio stampa. Per la comunicazione interna, tra squadra mobile e ufficio stampa, ci sono volute tre ore: bisogna redigere il famigerato mattinale, che si chiama così ma può arrivare anche nel pomeriggio.
Il 5 aprile scorso la polizia intervenne per lo spettacolare assalto all’agenzia Unicredit di Afragola, dove i rapinatori utilizzarono un escavatore per divellere la cassa del bancomat, mentre un camion sbarrava la strada alle auto delle forze dell’ordine. Erano
le 4.30 del mattino. Il comunicato della questura arrivò nelle
redazioni
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verso le 18. Ai cronisti, che chiamavano a ripetizione, la risposta era: “aspettiamo le carte”
Dell’ufficio stampa della questura di Napoli, istituito dal questore Antonio Manganelli nel 1999, non resta più niente.
Gli ultimi colpi a una struttura nata per dare trasparenza all’attività della pubblica sicurezza sono stati assestati dall’attuale questore Alessandro Giuliano, del tutto indifferente alla comunicazione.
I poliziotti (ma c’è anche personale civile) addetti all’ufficio stampa danno l’impressione di esserci capitati per caso, non hanno nessuna idea dei meccanismi e dei tempi della comunicazione e nessuna voglia di apprenderli.
Le risposte ai giornalisti sono burocratiche. C’ è un corteo al centro della città? “Non ci hanno detto niente”.
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Notizie tardi o mai |
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“Tutto ciò che è razionale è reale”, teorizzava Hegel. E quanto non è razionale, non esiste. All’ ufficio stampa della questura di Napoli, retto dal vice questore Eugenia Sepe, lo hanno preso alla lettera. Per loro, quello che non compare nel mattinale e nelle veline della procura non è accaduto.
Il 18 maggio arriva alle redazioni una chiamata dalla polizia: trovato un cadavere in un giardinetto condominiale a Soccavo, è un incensurato, ucciso con cinque colpi di pistola. Sono quasi le 10.30. Ai cronisti che avevano chiamato per il ‘giro’ (che ormai non si fa più, vista l’inutilità) un’ora e mezza prima era stato assicurato che non c’era niente da segnalare.
Più tardi viene precisato che la vittima, Emanuele De Angelis, |
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