Consiglio disciplina,
si dimettono in due

A DIECI MESI dalla sua nascita il consiglio di disciplina della Campania, l’organismo che deve occuparsi della deontologia e della disciplina dei giornalisti, non si muove, anzi fa passi indietro. Nella riunione del consiglio del 23 gennaio ha presentato le dimissioni Claudio Azzolini, seguito dopo pochi giorni da Titti Marrone; i due vanno ad aggiungersi a Romolo Acampora,

che dopo sei mesi da presidente si è dimesso a ottobre.
Toccherà al presidente del tribunale di Napoli Carlo Alemi firmare un nuovo decreto per la nomina di due professionisti da pescare dalla rosa presentata nello scorso marzo dall’Ordine dei


Romolo Acampora e Claudio Azzolini

giornalisti. Una rosa che progressivamente si va asciugando; la scelta è ristretta a cinque candidati: Adriano Cisternino, Domenico Ferrara, Ernesto Mazzetti, Maurizio Romano, Ernesto Tempesta. E nel caso venisse nominato Mazzetti ci sarebbe anche un nuovo presidente perché l’ex giornalista Rai ha un’anzianità ordinistica maggiore di Mimmo Carratelli che il 29 novembre ha preso il posto di Acampora.
Ma perché tante dimissioni? Innanzitutto una premessa: l’attenzione alla deontologia, storicamente, non è mai stata molto alta tra i giornalisti della Campania e negli ultimi anni si è registrata una ulteriore flessione; è sufficiente ricordare i giornalisti, professionisti e pubblicisti, arrestati dal 2012 a oggi.
Dopo la premessa, la risposta è secca: il compito dei consiglieri di disciplina è gratuito, impegnativo, rognoso, con pressioni varie da parte degli ‘imputati’.
Il risultato sono le dimissioni e lo stato di confusione dei consiglieri superstiti che hanno chiesto un incontro al presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli: si vedranno alla riunione dell’Ordine convocata per il 18 febbraio.