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Francesco Gaetano Caltagirone e Aurelio De Laurentiis |
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Napoli e Mattino,
continua il freddo
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Il Napoli sta vivendo una stagione da protagonista in campionato e in Champions League, ma il Mattino è costretto a seguire a distanza i successi della squadra di calcio. Eppure furono gli scudetti conquistati nel 1987 e nel 1990 con Maradona a portare il Mattino di Pasquale Nonno al record di vendite con le 179.940 copie giornaliere del 1990, mentre oggi il Mattino ... |
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Cordoglio
per 'Steve' |
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Sant’uomo o personaggio animato solo da uno smodato desiderio di business? Ora che è morto tutti a celebrarlo e a rimpiangerlo, a recitarne a ... |
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In cento pagine perché
otto anni e ½ di galera
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Per motivare la condanna a otto anni e mezzo di reclusione dell’editore Maurizio Clemente e l’assoluzione dell’ex sindaco di Caserta Luigi Falco i giudici della prima sezione penale, collegio C, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno scritto cento pagine.
Il presidente Gianpaolo ...
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M. Clemente |
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Rapina,
non furto |
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Ad Abel Fonseca.
Spiritosa la censura grammaticale,
ma orfana della opportuna censura giuridica, ...
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Eduardo De Filippo, Anna Paola Merone, Alfredo Romeo e Lina Sotis |
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Anna Paola Merone, indiscussa sacerdotessa dell’insostenibile leggerezza dell’effimero partenopeo la quale sul Cormezz, testata sempre attenta a captare le evoluzioni del costume e le inquietudini del popolo, sotto la testatina L’evento ci comunica Benessere grazie al sale / a Napoli c’è una spa dedicata.
La location è tra le più prestigiose: una dependance dell’hotel di Alfredo Romeo (a volte ritornano, ma molto più spesso non se ne sono mai andati) in via Cristoforo Colombo, proprio lì dove un tempo antichi capocronisti del Roma di Achille Lauro costringevano a lunghe ore di anticamera antichi aspiranti cronisti. Era una specie di master, un antenato della scuola di giornalismo del Suor Orsola.
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Per riprenderci dalla nostalgia torniamo ai sali “selezionati in giro per il mondo per diventare ingredienti dei programmi di bellezza”. Sale dell’Himalaya, delle Hawaii o del mar Morto: e cerchereste invano un sale italiano, che non avendo una W o una Y non potrebbe trovare ospitalità nei reportages di Merone. Così anche quest’anno il regalo natalizio è fatto. Per chi può. Chi non può, cassintegrati e middle class sempre più declassata, dovrà aspettare con fiducia le immancabili iniziative di solidarietà che scatteranno a dicembre: quelle che ti fanno capire come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale (Dante, Paradiso, canto XVII). Scusate, ma questa del sale altrui l’avevamo in testa fin dall’inizio. |
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Sale altrui |
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È vero, mancano ancora due mesi, ma chiamalo che arriva:
il Natale si avvicina. E si accendono i motori. Già le case delle regine del bon ton e di quelli che indicano le tendenze cominciano a riempirsi, dapprima in maniera soft poi in un crescendo sempre più incalzante, di campioncini, flaconcini, gadgets, anticipazioni dei gusti accompagnati da garbati promemoria che hanno sempre un retrogusto di culatello piuttosto che di Chanel.
Anche a Napoli, dove le piccole Lina Sotis crescono, anzi sono già cresciute. E al prossimo Natale, che si presenterà come Dio comanda (cfr. Eduardo De Filippo) il must del regalo sarà quello di fare la fine delle alici in salamoia, anche se con musica in sottofondo e in ambienti ovattati e civettuoli. Ce lo dice
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