Rai Na, terza
uscita in 7 mesi

IL 6 OTTOBRE ha compiuto 67 anni ed è andato in pensione Michele Giordano. È il terzo giornalista che negli ultimi sette mesi lascia la redazione Rai di via Marconi dopo le uscite ad aprile di Carlo Verna e ad agosto di Gianni Occhiello.
Napoletano, 67 anni, Occhiello ha iniziato a lavorare in Rai nel 1986 come operatore di ripresa; dieci anni più tardi ha superato le selezioni organizzate dall’azienda per i telecineoperatori e nel 1998 è diventato giornalista professionista.
L’azienda era però intenzionata a utilizzarlo ancora come operatore di ripresa senza riconoscergli l’attività giornalistica che ogni giorno

svolgeva. Si è quindi rivolto alla magistratura del lavoro che nel marzo del 2004 con il giudice del tribunale di Napoli Maria Gallo gli ha dato torto. Difeso dagli avvocati Domenico D’Amati del foro di Roma e Rocco Truncellito del foro di Napoli Occhiello ha presentato appello. E il 15 gennaio 2009 la decisione del primo grado è

Gianni Occhiello

stata capovolta dal collegio formato dal presidente Alessandro Bavoso con giudici a latere Giovanna Maria Rossi e il relatore Gabriele Di Maio che ha condannato la Rai a pagargli anche 15mila euro di arretrati e 4500 di spese legali.
Come scritto, ha lasciato la Rai anche Michele Giordano. L’azienda gli aveva proposto di rimanere ancora per un breve periodo per coprire i mesi di contributi scoperti ma dopo una veloce riflessione il giornalista ha rifiutato per lasciare spazio ai giovani.
Nato a Torre del Greco da una famiglia salernitana negli ultimi due anni lavora su Salerno come redattore territoriale facendo affittare all’azienda una piccola redazione in una zona centrale della città. Laurea in Giurisprudenza, abilitazione da avvocato, Giordano fa i suoi esordi nel giornalismo all’inizio degli anni Ottanta come collaboratore dall’area vesuviana di Paese Sera e nel 1982 firma un contratto a tempo indeterminato come informatore per la sede Rai partenopea allora guidata da Baldo Fiorentino a cui lo aveva presentato Federico Ricciuti. Nel 1985 arriva l’assunzione come praticante al Giornale di Napoli diretto da Orazio Mazzoni dove rimane fino all’estate del ’92 quando il quotidiano passa sotto il controllo del Partito socialista e con una dozzina di redattori non allineati, tra cui Gigi Amati, Piero Delle Cave e Lello Fabiani, viene licenziato. Intanto avvia l’attività di

Federico Ricciuti

corrispondente del Secolo XIX di Genova e del Giornale di Sicilia di Palermo. Nell’estate del ’98 ha un contratto di sostituzione di sei mesi al Mattino e l’anno successivo inizia a lavorare al giornale dell’area torrese Metropolis, che parte settimanale per diventare qualche anno dopo quotidiano che lascia nel 2013 da vice

direttore perché ha partecipato e vinto un concorso Rai “riservato ai giornalisti già iscritti all’albo dei professionisti che operano in azienda con altra forma contrattuale o utilizzati con contratto atipico”. La commissione presieduta da Marcello Sorgi esamina duecento candidati; una prima scrematura li riduce a cento. Vengono infine scelti i quaranta che saranno assunti con Giordano che conquista un lusinghiero diciassettesimo posto. A dicembre 2013 viene assunto e assegnato alla redazione di Potenza dove rimane fino all’aprile del 2019 quando ottiene il trasferimento a Napoli.