La sede del Mattino

 
 

Voto sul direttore e
2 giorni di sciopero

 
 
 

Per spingere allo sciopero il comitato di redazione del Mattino è stata necessaria una provocazione, non si sa se gratuita o pianificata, di Massimo Garzilli, il pensionato che continua a guidare l’azienda Mattino.
Il 18 marzo Garzilli aveva consegnato al cdr (Daniela De Crescenzo, Marco Esposito, Pietro...

 
 
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Vitaliano Della Sala  
 

Ansa: i "potenti
temino la rabbia"

 
 
 
 

“Batti?” diceva Fantozzi al ragionier Filini all’inizio di una storica partita di tennis, e lui: “Che fa, mi dà il tu?”. “No, dico, ‘batti lei?’: è congiuntivo”. Facile citazione per il doppio lancio dell’Ansa Napoli del 2 aprile su ...

 
 
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Luigi Cesaro  
  La faina e
lo struzzo
 
 
 
 

Il rito scontato del voto sul bilancio dell’Ordine dei giornalisti della Campania è stato quest’anno movimentato dall’intervento in due tempi di Ermanno Corsi, ...

 
 
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Mattino, il direttore
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Corsi: sono state
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a Ischia e turismo

    Una brutta notizia 13 dicembre 2007, ore 19 
   

Una brutta notizia per i lettori e per il direttore di questo giornale: da oggi Iustitia non si occuperà più di Repubblica Napoli.
Nel numero 40 del 12 novembre sono state pubblicate due lettere che il responsabile della redazione partenopea di Repubblica, Giustino Fabrizio, non ha gradito.
Nella prima un lettore segnala e documenta tre errori nei titoli del quotidiano romano attraverso l’ironico e paradossale accostamento tra i Beatles,
i mitici Fab four di Liverpool, e i quattro giornalisti del desk di Repubblica.

  Nella seconda un altro lettore evidenzia il sostanziale silenzio scelto dal Mattino e da Repubblica Napoli sul singolare accordo relativo all’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri. In particolare il lettore è sorpreso per la linea politico-editoriale di Repubblica Napoli, “dissonante da quella dell’edizione nazionale”, e si chiede: “Ezio Mauro avrebbe operato la stessa scelta?”.
Fabrizio non ha gradito e ha concentrato la sua disapprovazione su Patrizia Capua, redattrice di Repubblica Napoli e lettrice saltuaria e disattenta di questo giornale, che ha la sola colpa di essere la
 
compagna del direttore di Iustitia.
Il dissenso, la disapprovazione, l’indignazione per uno scritto si possono esprimere in quattro modi: con una telefonata, con una mail o una lettera di rettifica, con una richiesta di risarcimento danni in sede civile, con una querela.
In base alla strada scelta dall’‘offeso’, l’autore dello scritto e il direttore del giornale possono replicare e difendersi.
Di fronte a iniziative ingiuste indirizzate contro la propria compagna si è invece inermi.
Nello Cozzolino