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morte del pilota militare giordano finito nelle mani delle milizie dell'Isis, con tanto di video diffuso in rete nel quale i miliziani neri di Allah mostrano l'orrore del prigioniero chiuso in gabbia e arso vivo. La Giordania aveva tentato fino all'ultimo di salvargli la vita trattando anche l'eventuale rilascio di una terrorista detenuta e intrecciando delicati colloqui in un dialogo intergovernativo con il Giappone, che pure stava trattenendo il fiato per la sorte di Kenji Goto, giornalista freelance. Ma dopo le immagini di quei nuovi orrori Amman reagisce duramente e fa impiccare la terrorista prigioniera.
Il giorno dopo il titolo di apertura del Mattino (dove ormai da tempo è stata cancellata la redazione |
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Esteri, con il capo del settore Francesco Romanetti parcheggiato in cronaca, e gli articoli affidati in esclusiva ai giornalisti del Messaggero) getta nel panico qualche cancelleria mediorientale, mezza Farnesina, il re di Giordania Abd Allah II e, soprattutto, fa fare un salto dalla sedia ai professori di storia e geografia: "Orrore Isis, arso vivo pilota giordano”; con occhiello: “Le drammatiche immagini in un video. Rappresaglia della Siria: a morte terrorista irachena e altri 5”.
Come si fa a confondere i due paesi belligeranti, in questo momento acerrimi nemici?
Una risposta ai lettori la forniranno certamente il direttore del Mattino Alessandro Barbano e il suo vice Federico Monga. |
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