La 'gutta' Rispoli
scalfisce Di Palma

DOPO VARI AFFONDO contro il vertice della Provincia di Napoli, il capo gruppo di Alleanza nazionale Luigi Rispoli incassa un primo risultato.
Insieme ai consiglieri provinciali di An Bellerè, D’Auria, Muro, Pesce e Schiano, Rispoli aveva chiesto con un’interrogazione al presidente della Provincia Dino Di Palma di ritirare il patrocinio concesso a un corso di

giornalismo a pagamento (costo complessivo 937 euro), promosso dall’associazione Confgiovani, presieduta da Massimiliano Giovine. Il corso è finalizzato a ottenere l’iscrizione all’albo dei pubblicisti, mentre la legge istitutiva dell’Ordine dei


Francesco Borrelli, Luigi Rispoli e Gianni Russo

giornalisti prevede tassativamente che l’attività biennale dell’aspirante pubblicista sia “retribuita”. A stretto giro Di Palma ha firmato un decreto con il quale dispone la revoca del patrocinio della Provincia.
La revoca è stata, in fondo, un’operazione semplice semplice, mentre era più complicato fornire risposte adeguate ai consiglieri di An sulle questioni relative all’informazione sollevate negli ultimi sedici mesi.
Nel novembre 2005 Rispoli aveva denunciato il caso del pupillo del verde Pecoraro Scanio, il doppiolavorista Francesco Borrelli, che risultava praticante giornalista in una emittente televisiva con redazione fuori Napoli e, contemporaneamente, prima era staffista al Comune di Napoli con l’assessore, verde, Casimiro Monti, e poi assessore alla Provincia con la delega all’Agricoltura e una retribuzione mensile lorda di seimila euro. All’interrogazione del capo gruppo di An, Di Palma, dopo aver meditato per quarantacinque giorni, replicò con una risposta evanescente.
Poco più di un anno fa la pattuglia dei consiglieri An è intervenuta anche sul


Capasso, Marolda, Monti e Pecoraro Scanio

contestatissimo bando della Provincia per l’assunzione con contratto annuale di quattro giornalisti. Le selezioni vennero affidate a una commissione formata dal cronista sportivo del

Mattino Francesco Marolda e da tre dipendenti della Provincia: Massimo Ragosta, che fungeva da presidente, il dirigente Sergio Mensitieri, e l’impiegato Giorgio Borrelli, con compiti di segretario. Dopo esami orali a porte chiuse risultarono vincitori Gianni Russo, addetto stampa in Campania della Margherita, il partito dell’assessore provinciale Capasso, che aveva indetto il bando, Debora Minghelli, Alessandro Fava Del Piano e Davide Cerbone. Bocciata invece Elisabetta Manganiello, che era risultata di gran lunga prima agli esami scritti. L’undici gennaio 2006 i sei consiglieri di An interrogavano Di Palma per sapere notizie dettagliate sui nuovi assunti. In particolare chiedevano di conoscere “presso quale ufficio sono stati assegnati; chi è il dirigente dal quale dipendono; che orario di servizio svolgono; dove è dislocato fisicamente l’ufficio presso la quale gli stessi prestano la loro opera”.
Dal presidente della Provincia non arrivò alcuna risposta. Un anno dopo lo stesso silenzio ha avvolto un’altra interrogazione della squadra di An, che denunciava il costo record (ventiseimila euro) dei cinque comunicati stilati nell’arco di un anno da Gianni Russo, vincitore del bando per il 2006 e unico

giornalista confermato nel 2007.
Rispoli però è un politico testardo, il suo motto sembra “gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra), ed è deciso ad andare avanti contro il muro di gomma dei vertici della Provincia.
“Un’amministrazione seria

Giovanni Bellerè, Elisabetta Manganiello e Luigi Muro

– dice a Iustitia – avrebbe dovuto rispondere alle nostre domande, comunicandoci innanzitutto in quale ufficio lavora da oltre un anno Gianni Russo. Ma se non rispondono a noi, dovranno rispondere ad altri. Il 19 marzo presenteremo alla sezione campana della Corte dei conti un esposto denuncia firmato da tutti i consiglieri di Alleanza nazionale, che spero faccia finalmente chiarezza su come vengono sprecati i soldi pubblici”.