Crollano i contatti
del sito Retenews24

DOPO DUE MESI di fibrillazioni, licenziamenti e scioperi Retenews24.it, una delle realtà più dinamiche del web napoletano, come era inevitabile, registra un crollo nei contatti: secondo i dati Shinystat nel periodo 1-31 marzo i contatti erano 5 milioni e 854mila; dal primo al 31 maggio sono crollati a un milione e 602mila, con una perdita secca di oltre quattro milioni di contatti. Intanto arriva il cambio al vertice del giornale. Il primo giugno viene insediato alla direzione Lorenzo Crea e la redazione decide di accoglierlo con i fuochi

di artificio: contesta la nomina avvenuta senza rispettare le norme del contratto di lavoro; boccia Crea con un voto perentorio: zero sì e nove no; proclama due giorni di sciopero per venerdì 3 e sabato 4 giugno, alla vigilia del voto per l'elezioni amministrative.
Ora riepiloghiamo le vicende degli ultimi sessanta giorni. Il 7 aprile viene “sospeso sine die” il direttore responsabile Gianfrancesco Raiano, che in tre anni ha

Gianfrancesco Raiano

fatto crescere il sito insieme ai fratelli Massimiliano, che è l’amministratore della società, e Bruno Pinci, editore di fatto del giornale che fa capo alla srl Retenews24, controllata al 51 per cento dall’avvocato Rosa Di Caprio, moglie di Bruno Pinci, mentre il restante 49 per cento è di un altro avvocato, Paola Fraconte, moglie di Raiano. 
Il 18 aprile l’editore va avanti con le sanzioni e sospende “sine die” anche il numero due del sito, Adriana Costanzo, redattore capo e fiduciario di redazione, per di più allora al sesto mese di una gravidanza problematica. E arrivano lettere di contestazioni disciplinari ad altri cinque dipendenti: i giornalisti Ciro Cuozzo, Carmine Di Niro, Martina Gaudino, Eleonora Tedesco e il videomaker Vincenzo Noletto. In pratica in punizione c’è oltre la metà dei redattori, in tutto nove. Il 22 aprile con una raccomandata Raiano riceve un “licenziamento disciplinare con effetto immediato”.
Messo fuori il direttore, l’editore, grazie anche alla mediazione del segretario del sindacato giornalisti Claudio Silvestri e del tesoriere Giovanni Rinaldi, ritira tutti i provvedimenti disciplinari e si impegna a pagare le retribuzioni già maturate. La calma dura poco. Il 29 aprile i giornalisti pubblicano un documento, rimasto in rete soltanto per poche ore, con il quale, oltre a esprimere solidarietà al direttore licenziato, chiedonoall’editore “una ufficiale

Rosa Di Caprio

smentita delle voci apparse su giornali e non rettificate della sostituzione di Raiano con nomi legati a un partito politico”. Il riferimento è a Crea, il cui nome è stato anticipato da alcuni giornali. Immediata la replica dell’amministratore che assicura: “in riferimento alla nuova direzione sarà cura dell’editore nominare una persona di estrema fiducia e di grande spessore”. 
E allora vediamo chi è “la persona di

estrema fiducia e di grande spessore”. Di Lorenzo Crea, napoletano, trenta anni a ottobre, maturità classica al liceo Genovesi, studi di Scienze politiche mai partiti, giornalista professionista dal 2008, Iustitia si è occupata nel febbraio del 2012 quando organizzò al Duel beat di Agnano il ‘People party’, una serata per promuovere un programma televisivo, con la presenza dei vertici del Partito democratico campano, tra gli altri il segretario regionale e il capo gruppo alla Regione, e l’allora responsabile nazionale della Giustizia Andrea Orlando. I quotidiani nazionali e locali titolarono su “la festa in discoteca che imbarazza il Pd”; più efficace la sintesi del sito Dagospia: “Finalmente un po’ di gnocca sana e democratica sotto ‘o Vesuvio”.
Fornito qualche elemento sul “grande spessore”, passiamo alla “estrema fiducia”. Crea avrà la fiducia degli editori, ma non quella della redazione. Non sembra però preoccupato. “Capisco il voto di sfiducia dei giornalisti – dichiara a Iustitiache interpreto come un gesto di solidarietà nei confronti dell’ex direttore. È la mia prima esperienza sul web, ma ho firmato un contratto a tempo indeterminato da redattore e intendo impegnarmi a fondo per invertire il trend negativo dei contatti che già nei primi giorni di giugno sta registrando segnali di ripresa. A regime Retenews24 produceva tra gli ottanta e i novanta servizi al giorno, oggi

siamo a circa la metà. Abbiamo già cambiato la veste grafica e messo in cantiere una serie di forum dopo quelli dei giorni scorsi con Luigi De Magistris e Gianni Lettieri. Ci occuperemo del porto, del lavoro, del sindacato, della crisi del Pd. Mi interessano i contatti  e mi interessa anche che il sito abbia un suo profilo politico definito, conquisti una sua autorevolezza”.
L’ottimismo di Crea non è condiviso dai

Adriana Costanzo

redattori che al 14 giugno non hanno ancora ricevuto un euro dello stipendio di maggio. “Senza entrare nel merito del curriculum, – dice uno dei redattori – abbiamo bocciato Crea, che dal 2010 al 2014 ha lavorato come addetto stampa prima di un consigliere regionale Pd e poi dell’intero gruppo, perché il suo arrivo dà una targa politica a  un sito che aveva fatto dell’indipendenza una delle carte vincenti. Dopo il suo arrivo la confusione è aumentata. Girano in redazione facce nuove, ma non sappiamo chi sono e che ruoli hanno. Ed è una novità singolare per un giornale che dice di avere i conti in rosso. Per questi motivi il 14 giugno abbiamo fatto un assemblea conclusa con l’invio di una pec all’amministratore Massimiliano Pinci  firmata dalla fiduciaria Adriana Costanzo con la richiesta di un incontro immediato con l’intera redazione per conoscere le intenzioni dell’azienda”.