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oggi non più solo un saluto. Il cardinale Sepe ha commissionato ad un pittore partenopeo Vellutino questo quadro “a maronn t’accumpagn” appunto. Sarà benedetto da papa Francesco in piazza. La sua benedizione “a maronn t’accumpagn” da oggi è anche un quadro.
Sepe. Si, abbiamo voluto riprodurre in un quadro questo saluto così bello, così fortemente sentito da tutti i napoletani, perché diventasse anche un’occasione per tutti a veder raffigurato il senso di quando noi genitori, nonni, bambini, anziani ci salutiamo con “a maronn t’accumpagn”. Alle volte facciamo la giaculatoria ma però non abbiamo un riferimento così figurativo, no? In questa maniera, adesso, distribuendo questa immagine un po’ a tutti, allora ognuno la potrà portare in tasca, la potrà mettere sul tavolino, vicino al letto, e diventa veramente una traduzione che “a maronn” sta con |
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noi in tutti i passi che noi diamo anche durante la nostra giornata.
Pocobelli. Il 21 marzo nella visita a Napoli papa Francesco benedirà il quadro e dal 21 marzo sarà anche la benedizione di papa Francesco.
Sepe. Certamente, certamente anche lui ha voluto, ha preso a cuore questa giaculatoria. Adesso la vedrà raffigurata, la benedirà e questo sarà per noi un segno che anche con la benedizione del papa questa madonna diventa veramente la madre, la sorella, l’amica che starà con noi sempre.
Pocobelli. Papa Francesco sta facendo lezioni di napoletano per dire in piazza “a maronn v’accumpagn”
Sepe. Si, ha incominciato già. Gli ho presentato le tre versioni: “a maronn t’accumpagn” - “a maronn v’accumpagn” e “a maronn c’accumpagn”. Ha fatto un po’ di esercizio e ho visto che alla fine ce l’aveva azzeccata”. |
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