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Mattino, 5 pagine
sul futuro di Roma
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IL 27 GIUGNO è una data da annotare nella storia recente del Mattino. La prima pagina è aperta da un titolone “Roma, una Ferrari senza benzina” su una manifestazione del Messaggero tenuta in Campidoglio e da una foto dell’editore con la scritta “Saluti Cav. Lav. Francesco Gaetano Caltagirone Presidente, Messaggero”. Seguono le pagine 2, 3, 4 e 5 dedicate alla stessa iniziativa con la terza occupata da una sbrodolata di Caltagirone arricchita da altre due foto dell’ingegnere e da una della figlia Azzurra. Una esibizione di forza per chiedere, senza giri di parole, più soldi al governo. Non a caso l’intera pagina 4 è dedicata al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
La kermesse capitolina per bussare a denari per Roma non è stata |
risparmiata alle altre testate del Gruppo. Sul quotidiano del Nord Est, il Gazzettino di Venezia e Mestre, le pagine sono quattro; viene tagliata soltanto l’ultima con “l’appello alla Cultura”, per l’imprenditore siculo romano decisamente la meno importante. E |
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Francesco Gaetano Caltagirone |
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persino sul free press Leggo i lettori devono sorbirsi tre pagine su “Roma, una Ferrari senza benzina”.
Come è ovvio, le pagine del Mattino sono riprese pari pari dal Messaggero. Nessuno dei giornalisti che occupano i vertici dei due quotidiani, né a via del Tritone e tanto meno a Napoli, ha osato far notare all’ottantunenne costruttore che neanche al giornalino di una scuola media di Roccacannuccia avrebbero scritto “Cav. Lav.”, o messo la virgola tra "presidente" e "Messaggero", e che si potevano trovare parole più decenti. Figuriamoci poi se qualcuno poteva osservare che sul Mattino dedicare le prime cinque pagine a un evento organizzato da un quotidiano romano in Campidoglio era una offesa alla storia del giornale partenopeo, una totale mancanza di rispetto per i redattori di Torre Francesco e un calcio in faccia ai lettori, sempre meno, che si ostinano a comprare il quotidiano.
Persino i ‘vecchi’ del Mattino, che ne hanno viste tante, sono basiti. “Caltagirone non è un editore, è un padrone, - dice un ex cdr – e se il padrone vuole così, noi facciamo così. Aspettiamo soltanto di andare via con uno dei prossimi stati di crisi”. E un altro commenta: “Sono iniziative che fanno perdere copie ma è una questione che non sfiora Caltagirone da sempre poco interessato alle sorti del Mattino”.
E il direttore del giornale partenopeo che fa? Roberto Napoletano, tra gli yesman dell’editore sulla carta uno dei meno appiattiti, è contento di essere uscito indenne dall’inferno della condanna in primo grado nel maggio 2022 a due anni e sei mesi reclusione per aggiotaggio e false comunicazioni sociali quando era direttore del Sole 24 Ore, sentenza |
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Quindi niente battaglie per la dignità del suo giornale ma libero sfogo al suo ego ipertrofico. Il 30 giugno decide di scimmiottare Pasquale Nonno che la domenica pubblicava un corsivo, 'Napoletana', nella parte destra della prima pagina per riflessioni ironiche e notizie divertenti. Napoletano vuole fare di più. Intanto firma in prima a sinistra un fondo e a destra un corsivo che gira all’interno con la testatina ‘Memorandum partenopeo’. Ottanta righe per raccontarci i suoi esordi professionali e il padre che l’aveva piazzato a dormire nel convento dei Francescani al corso Vittorio Emanuele II che è poi diventato l’hotel di lusso San Francesco al Monte. E ci racconta anche di Anna Ummarino, insieme al marito Mario Pagliari proprietaria dell’albergo, che gli aveva detto: “si ricordi che il giornale a Napoli è il Mattino”. Mi dispiace deluderla, signora Ummarino, ma Napoletano ogni volta che serve se ne dimentica.
Lo ha evidenziato lo scorso 20 giugno il Fatto Quotidiano con un corsivo, testatina ‘Lo sberleffo’, titolo “Caltaprodigio: Napoletano si è subito convertito”. Nel testo vengono citate “le meritevoli battaglie di Napoletano alla guida del Quotidiano del Sud, quando parlava dell’autonomia differenziata come di un grande imbroglio”. Quindi arriva la scudisciata sarcastica: “Ecco a Napoletano va la nostra |
vicinanza perché ieri sul Mattino di Caltagirone un suo omonimo, o peggio qualcuno che si spaccia per lui, si è finto direttore e ha vergato un editoriale in difesa dell’autonomia contro le ‘chiacchiere’ dell’opposizione: ‘il Sud, sostiene il 'fake' |
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Francesco Barbagallo |
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Napoletano, con questo governo è al centro del nuovo mondo”. Una capriola, signora Ummarino, in piena regola contro le aspettative e le necessità del Sud.
Senza appello il giudizio dello storico Francesco Barbagallo: “È davvero vergognoso che Caltagirone utilizzi il Mattino per tutelare i suoi interessi nella capitale e imponga alla redazione di Torre Francesco di pubblicare cinque pagine su un problema che è certamente lontano dagli interessi e dalle aspettative dei campani e dei meridionali. Il Mattino è stato per oltre centotrenta anni il giornale di Napoli, oggi è ridotto a una dipendenza di un costruttore romano”. |
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