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tranquillità il cantiere. Motivi politici? Forse. È il giorno dell’attacco di Giuseppe Conte: “Di Maio si sta cacciando da solo dal Movimento”.
Cronisti ed operatori tv attendono dalle 10. Alle 10.45 il ministro arriva, seguito da un codazzo di consiglieri regionali e comunali, sostenitori, portaborse. Tutti dentro, senza problemi. A restare ancora fuori sono solo cronisti, fotografi e operatori tv. E le immagini della visita del ministro? “Ve le daremo noi”, fanno sapere da Fincantieri.
I sociologi della comunicazione parlano di “disintermediazione” a proposito dei social media, che metterebbero il pubblico a contatto diretto con gli eventi,
senza
l’intervento degli addetti dei mass
media, i giornalisti. E Fincantieri
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disintermedia: vi diciamo noi come sono andate le cose. E vi forniamo anche le immagini.
Alle 11.30, finalmente, via al “momento stampa”. Per tenere a distanza cronisti, fotografi e cineoperatori, c’è una robusta transenna, che li costringe ad ammassarsi in condizioni di lavoro umilianti. Il ministro Di Maio si fermerà brevemente, fortunato chi riuscirà a formulare una domanda facendosi spazio tra i corpi. E ad avere una risposta.
Che cos’è il “momento stampa”? Un neologismo che maschera l’intenzione di tenere quanto più lontani possibile i giornalisti dall’evento da riferire, lasciando loro solo il compito di amplificare quello che la comunicazione ufficiale decide di diffondere.
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