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di Leandro Del Gaudio.
Diversa la scelta del direttore di Repubblica Maurizio Molinari: nelle pagine nazionali Saviano non c’è, sparito; c’è soltanto un colonnino anonimo in una pagina interna dell’edizione campana. Perché? L’autore del libro ‘Gomorra’, un successo di dimensioni mondiali, è stato per anni una star di Repubblica che aveva anche una sorta di cronista dedicata, l’inviata della redazione di Napoli Conchita Sannino.
Poi all’inizio dell’anno lo scrittore ha annunciato la rottura con Repubblica e il passaggio dal 15 gennaio al CorSera.
Allora va punito il tradimento? Molinari deve essere aiutato a |
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riflettere perché è una decisione pericolosa ‘punire’ le notizie, soprattutto se fatta da un giornale che non dà segnali di grande salute. Ma c’è anche il rischio che questa scelta comporta dopo l’emorragia di collaboratori prestigiosi registrata dopo il ruvido licenziamento di Carlo Verdelli nell’aprile dell’anno scorso.
Se Bernardo Valli, prima firma nazionale di esteri, dovesse pubblicare un libro verrà vietato ai redattori culturali di recensirlo? Se Gad Lerner condurrà una nuova trasmissione televisiva i cronisti della tv non potranno parlarne? E potremmo continuare perché in tanti hanno abbandonato la barca di Repubblica. |
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