Si chiama Marco Mattiello ed è il primo giornalista che porterà in tribunale per una vertenza di lavoro la Finegil, la catena dei quotidiani locali del gruppo l’Espresso, dopo il primo novembre, data che segna il passaggio de La Città dal gruppo presieduto da Carlo De Benedetti alle Edizioni ...

A metà ottobre il segretario Claudio Silvestri e il consiglio direttivo del Sindacato unitario giornalisti campani hanno deciso di revocare, con decorrenza immediata, l’affiliazione al ...

che abbia istituito il premio?
Il Movimento Cristiano Lavoratori, molto vicino a Crescenzio Sepe, e chi ha vinto la prima edizione dell'ambitissimo trofeo? Sepe Crescenzio, supporter azzurro e pastore delle anime napoletane, che ha stracciato gli avversari. E qual era l'ambitissimo trofeo? Una statuetta in bronzo che raffigura un personaggio con una faccia conosciuta, molto conosciuta.
Voi state pensando che non è possibile, invece è proprio il busto di Sepe Crescenzio -Crescenzio Sepe, che forse ha bruciato sul tempo Aurelio De Laurentiis, altro cultore dell'understatement che ama stare lontano dalle luci della ribalta, il quale aveva accarezzato l'idea di un Memorial Aurelio I da disputarsi al san Paolo.
Del premio Sepe hanno parlato anche al tg regionale, presentando un convegno dove spiccava la presenza di Massimo Milone, dal 2013 direttore di Rai Vaticano e

presidente del Crescenzio fan club, nel corso del quale sono stati consegnati i premi della sesta edizione: quest'anno i vincitori sono Pasquale Esposito, Ugo Ricciardi, magistrato, e Vincenzo Salemme, l'attore, la maschera: ma non toglietegli la maschera. Potrebbe uscir fuori la faccia di Crescenzio.
Post scriptum. Abbiamo scoperto che c’è anche un secondo premio Crescenzio Sepe. È destinato agli alunni del quarto e quinto anno degli istituti superiori della diocesi. Indovinate chi l’ha promosso? La curia di Napoli e quindi Crescenzio Sepe.
Per questo premio l’arcivescovo è stato attaccato duramente una prima e una seconda volta dal Fatto Quotidiano e ha quindi deciso di ‘pentirsi’, modificando il nome della manifestazione: non più ‘premio cardinale Crescenzio Sepe’, ma ‘premio del cardinale Crescenzio Sepe’.

Questa è una storia sfiziosa. E soprattutto vera, perciò è ancora più sfiziosa. Oltre che di santi, poeti e navigatori, voi sapete che l'Italia è terra di premi e premiati. E non c'è bisogno di guardare troppo in alto, al premio Campiello o allo Strega, perché il concetto di premio è insito in noi, l'idea di giuria fa parte del dna nazionale, soprattutto d'estate il trofeo e la targa fanno parte delle nostre giornate, da miss maglietta bagnata al calzone fritto più meritevole.
Ora abbiamo scoperto, con nostro colpevole ritardo, che c'è un premio ambitissimo, giunto alla sesta edizione. Voi avete presente Crescenzio Sepe, cardinale di Napoli e tifosissimo degli azzurri? Bene, c'è un premio Crescenzio Sepe, istituito nel 2012 e noi al posto dell'arcivescovo in oggetto ci gratteremmo perché non guasta mai. Invece no: e chi pensate