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napoletana, ventotto anni, da quattro giornalista pubblicista, moglie di Livio Varriale, direttore editoriale di Julie, intervistata da Monica Scozzafava per il Corriere del Mezzogiorno, aveva
assicurato: “la scelta di candidarmi è stata presa in totale autonomia”.
Resta ora soltanto da capire se il Lucio Varriale estimatore di Caldoro e pronto ad ‘accettare’ una candidatura di famiglia nelle liste di Forza Italia è la stessa persona che negli ultimi due anni ha martellato con ritmo ossessivo il presidente della Regione Campania fino a definirlo il “governatore più amato dalla camorra”. Un martellamento multimediale con servizi televisivi e notizie on line, con l’aggiunta di esposti alla procura di Napoli.
Due mesi fa Varriale dà notizia che Caldoro è stato iscritto nel
registro degli indagati dalla |
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Direzione distrettuale antimafia di Napoli per abuso d’ufficio, denuncia il silenzio dei quotidiani napoletani e spara un comunicato ai limiti del codice penale, o forse oltre, contro il cronista di giudiziaria dell’Ansa Enzo La Penna perché si permette di sostenere che la notizia in procura non trova conferma.
Interpellato da Iustitia l’avvocato Varriale ribadisce che sicuramente l’esposto contro il presidente della Regione “non è stato archiviato perché io che l’ho presentato non ho ricevuto nessuna comunicazione. Ed è altrettanto certo che Caldoro è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d’ufficio il 24 ottobre scorso”.
Chissà se anche di questo si è parlato quando è arrivata la richiesta di candidare Veronica Riefolo con Forza Italia. |
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