Dirigenti Rai silenti
sulle ferie di Lo Pomo

IL 24 GENNAIO ha trascorso l’intera giornata a Napoli, negli uffici Rai di via Marconi, Roberto Pacchetti, da due mesi direttore ad interim della Tgr, la Testata giornalistica regionale.
La tappa campana, che pure rientra nel giro di tutte le sedi d’Italia che Pacchetti sta visitando per rafforzare la sua candidatura, in quota Lega, a diventare il nuovo direttore della Tgr, è un passaggio speciale e delicato perché non è semplice la gestione della redazione di Fuorigrotta con tutte le questioni aperte che presenta. Nella mattinata del 24 ha incontrato prima il comitato di redazione (Alessandro Di Liegro, Rino Genovese,

Enzo Perone) e poi il redattore capo centrale Oreste Lo Pomo, il vicario Gianfranco Coppola e il vice direttore Antonello Perillo. Nel pomeriggio ha visto i redattori che avevano chiesto di parlargli: Luigi Carbone, Cecilia Donadio, Antonella Maffei, Margherita Rosciano, Luigia Sorrentino e Geo Nocchetti che aveva evidentemente molte vicende da raccontargli perché è rimasto con Pacchetti per trenta minuti. 

Oreste Lo Pomo e Roberto Pacchetti

In questa fase la questione più calda è rappresentata dalle assenze di Lo Pomo che si è allontanato dalla redazione dal 20 dicembre al 7 gennaio e anche nei giorni successivi si è visto poco. Alle fughe a Potenza, sua città natale, si aggiungono le trasferte romane per l’attività di consigliere dell’Ordine nazionale dei giornalisti. Il risultato è anche che in giorni caldi da un punto di vista istituzionale non è in redazione; citiamo qualche caso: un mese fa la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella; alla messa officiata da don Maurizio Patriciello; la prima visita a Caivano della presidente del consiglio Giorgia Meloni; il G7 della Cultura al palazzo reale di Napoli con l’esordio del ministro Alessandro Giuli; il G7 dei titolari degli Interni a Mirabella Eclano con il ministro Matteo Piantedosi.
Alla ridotta presenza in sede Lo Pomo aggiunge una direzione che, con un eufemismo, potremmo definire poco incisiva e una cifra professionale che negli ormai tre anni, li compie il 14 marzo, alla guida della redazione partenopea non è emersa. Anzi le poche volte che i telespettatori l’hanno visto nei tg non sono rimasti particolarmente colpiti. Memorabile il 12 gennaio 2024 una intervista praticamente in ginocchio al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che peraltro un mese prima è stato condannato per danno erariale dalla Corte dei conti a risarcire con 210mila euro l’università Federico II. In linea con l’intervista l’immagine finale: il golfo di Napoli con il Vesuvio, una cartolina come quelle che prima della guerra mandavano al paese le coppie che dalle province meridionali venivano a Napoli in viaggio di nozze.
In redazione comunque assicurano che Lo Pomo appare ben saldo al comando tanto da avere firmato a fine gennaio un ordine di servizio per

La cartolina che chiude l'intervista di Lo Pomo a Manfredi

assegnare tre deleghe ai vice redattori capo: la cronaca ad Adriano Albano, lo sport a Fabrizio Cappella, l’economia a Gilly Castellano mentre la politica dal febbraio 2024 è stata affidata a

Guido Pocobelli Ragosta direttamente dall’allora direttore della Tgr Alessandro Casarin.
Per avere qualche notizia in più sulla situazione di Lo Pomo Iustitia ha interpellato Roberto Pacchetti e Felice Ventura, responsabile delle Risorse umane e dell’organizzazione. Come ha già fatto un mese fa Ventura non ha fornito notizie. Cortese e criptica invece la risposta di Pacchetti: “Buongiorno Direttore, ben trovato, le confermo che le risposte alle sue domande sono coperte da privacy e che la questione non è di competenza della Direzione di testata ma, dato che è sempre bene informato sulle questioni di via Marconi, può facilmente reperire le risposte in loco. Un cordiale saluto Roberto”.