IL 13 AGOSTO compie sessantasette anni e va in pensione Antonio Forni, vice redattore capo della sede napoletana della Rai. A via Marconi la corsa per conquistare la sua poltrona è partita da tempo e si chiuderà entro fine luglio perché a viale Mazzini le ferie sono sacre e quindi nessuno vuole trascinare questioni irrisolte ad agosto.
Secondo le voci di corridoio al capo della redazione Oreste Lo Pomo si sono proposti in quattro: Massimo Calenda, Fabrizio Cappella, Diego Dionoro e Cecilia Donadio. Tra i candidabili ci sarebbe anche Marialaura Massa che ha in corso una vertenza giudiziaria con l’azienda per vedere riconosciuti dieci anni di demansionamento.
Rompendo una tradizione consolidata Lo Pomo sarebbe orientato a proporre un solo nome al direttore della Tgr Alessandro Casarin. Il |
delle telefonate di Valter Lavitola, assiduo frequentatore di Silvio Berlusconi, con l’allora direttore generale della Rai Mauro Masi.
In particolare Lavitola insiste per realizzare un cambio al vertice di via Marconi, in vista delle prossime elezioni, promuovendo il redattore ordinario Calenda con un salto mortale da cinque scatti. Masi non è convinto ma Lavitola insiste: “fai conto che è un mio compagno di scuola (il ‘raccomandato’ è nato nel luglio del ’63 e il faccendiere nel giugno del 1966, ndr); “è uno che sta lì (in Rai, ndr) da una vita” (notizia non vera perché l’assunzione a tempo indeterminato risale al 2006, ndr); ha il sostegno di tutti i dirigenti regionali del centro destra, "da Bocchino a me a Forza Italia”. Poi, come è noto, Masi salta e Lavitola finisce in galera.
La seconda è più recente. Nel febbraio 2019 Calenda chiede all’allora redattore capo Antonello Perillo tre settimane di ferie per “problemi familiari” e viene autorizzato. Un mese dopo Perillo scoprirà, insieme all’intera redazione, che le ferie sono state utilizzate per gestire la campagna elettorale di Vito Bardi, generale in pensione della Guardia di finanza e candidato di Forza Italia alla presidenza, poi conquistata, della Regione Basilicata. Il 25 marzo, il lunedì dopo il voto per le regionali, Calenda rientra a via Marconi e il redattore capo si limita a dire al cdr che il giornalista che ha seguito Bardi non seguirà più la politica. Anche giornali nazionali come il Fatto Quotidiano si interrogano sull’anomalia di un cronista politico della Rai addetto stampa di un candidato.
A Napoli resta soltanto tre mesi perché a fine giugno 2019 Perillo |