Per la seconda volta il giornalista napoletano Giovanni Lucianelli a settembre è indicato dall'esecutivo dell’Ordine nazionale tra i commissari d’esame per diventare professionisti e a ottobre viene bocciato dal consiglio. La prima volta risale a diversi anni fa, quando il presidente era Lorenzo Del Boca, la seconda si è verificata il 7 ottobre scorso. È riunito il consiglio nazionale e intorno alle 18 il ...

Si è preso una brevissima pausa per riflettere, poi il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino ha visto le foto raccapriccianti del cadavere di Giancarlo Siani ripiegato sul volante della sua Mehari la sera dell’omicidio e ha subito ...

spericolata”, la sua esistenza, manco Vasco Rossi.
Vecchia conoscenza degli inquirenti, oltre che pusher dal discreto pedigree Equabile balzò in cronaca il 12 agosto del 2009 quando, a folle velocità su un gommone forse carico di droga, investì una barca dove c’erano due bagnanti. La donna, Patrizia Cerbella, ebbe un polmone spappolato e morì poi in ospedale. Esagerato, Equabile. Senza il minimo senso della misura.
Pensate che quella barca lanciata

a folle velocità verso Nisida era dotata di “un motore da 5000 cavalli” ci ricorda Titti.
Cinquemila, roba che un aliscafo se li sogna, e perfino il Titanic lo avrebbe guardato con rispetto.
Cinquemila cavalli, tutti insieme, all’ippodromo di Longchamp a Parigi non li vedono in un anno intero di corse, macché. I francesi no, ma Equabile si. Lui è esagerato. E i cavalli, se ci ricordiamo qualcosa di latino, lui li tiene nel cognome stesso.

Ha ragione Titti Beneduce che sabato 20 settembre ci resoconta nel Primo Piano del Corriere del Mezzogiorno l’arresto di Arturo Equabile, il giovane latitante che si trovava probabilmente in sella a un motorino al Rione Traiano alle tre di notte del 5 settembre. Quella notte, ricorderete, durante l’inseguimento fu ucciso da un carabiniere il giovanissimo Davide Bifolco.
Esagerato, Equabile, sì, in tutto e sempre: “rischiosa, esagerata,