Da gennaio 2024 il canone di abbonamento Rai sarà di 70 euro invece dei 90 del 2023. Il taglio farà venire meno un gettito di mezzo miliardo di euro per i bilanci di viale Mazzini già abbastanza complicati. In azienda però sembra che tutti, dai vertici all’ultimo degli uscieri, continuino a ballare come sul Titanic prima dell’affondamento perché ...

È trascorso più di un anno dalla condanna della Corte di cassazione per il pubblicista di Arzano Giovanni Aruta a due anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni alla moglie in presenza di un minore. Sulla vicenda del dipendente della Atitech, sindacalista della Cisl, direttore responsabile del mensile ...

quali assolutamente incompatibili con lo status di docente”.
Sentenza importantissima della quale però né il 7 (quando la pubblica il Corriere del Mezzogiorno), né l’otto, né il 9 dicembre i lettori di Repubblica Napoli hanno trovato traccia sulle pagine del loro quotidiano.
Quando però una notizia è veramente importante i dioscuri lo spazio lo trovano. Il 23 dicembre a pagina 9 c’è una colonna di piede intitolata “La clinica Mediterranea si rifà il look”, con occhiello “Unicredit”. Sono soltanto venti righe ma c’è tutto. L’italiano non

è molto curato (“Via Orazio” scritto con la ‘v’ maiuscola, “l’acquisto di nuovi macchinari innovativi”) però sono dettagli.
Veniamo a sapere che ci sarà “un importante restyling esterno e funzionale che ne migliorerà la facciata esterna e alcune aree interne in chiave sostenibile” e poi che “l’operazione è stata sostenuta da Unicredit che ha erogato un finanziamento assistito dalla Garanzia Green di Sace”.
Per chi si vuole ammalare a Mergellina c’è il paradiso. Un solo appunto: manca il numero di telefono della clinica.

Su Repubblica Napoli, guidata dai dioscuri Ottavio Ragone capo e Giovanni Marino vice, c’è poco spazio per i fatti.
Il 6 dicembre la Corte dei conti della Campania ha pubblicato la sentenza con la quale accetta il patteggiamento concordato tra la procura e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Con l’accordo l’ex rettore ha pagato 210mila euro, più le spese legali, all’università Federico II invece dei 763mila che avrebbe dovuto versare “per gli innumerevoli incarichi libero-professionali svolti tra il 2007 e il 2019, alcuni dei