Il Sindacato dei giornalisti campani ha visto la luce il 28 febbraio del 2014 mentre l’ultracentenaria Associazione napoletana della stampa agonizzava e pochi giorni dopo sarebbe stata radiata dalla Federazione della stampa prima di avviarsi allo scioglimento a causa della dissennata gestione del presidente Enzo Colimoro (dal 2001 segretario e dal 2007 numero uno fino alla scomparsa) e dei suoi predecessori, Gianni Ambrosino e Franco Maresca, senza dimenticare il sostegno costante dei pubblicisti capitanati da Domenico Falco.
I fondatori del nuovo sindacato erano quattro: Armando Borriello, Claudio Silvestri, Marcello Curzio e Alessandro Sansoni. Nel giro di qualche mese diventarono due perché Curzio si dimise per problemi di rimborsi spese con la Casagit e Sansoni, con un improvviso voltafaccia, decise di lavorare con Domenico Falco alla nascita di un altro iniziativa sindacale, il Mug, movimento unitario giornalisti, che fu il 24 luglio 2014.
Nell’estate del 2014 il sindacato campano presentò la domanda di affiliazione alla Fnsi ma a rallentarne l’esame arrivò una richiesta analoga dal Mug tanto da costringere la Fnsi a nominare una commissione, di cui facevano parte l’emiliano Giovanni Rossi, il lombardo Paolo Perucchini e il calabrese Carlo Parisi, per esaminare le due richieste. |