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personali sul giornale di cui sono editore. In questo caso mi sento di fare un’eccezione:”.
Ormai prossimo agli ottantuno anni l’imprenditore romano ha pensato che le eccezioni si possono moltiplicare. Il 30 gennaio ricorre il trigesimo della scomparsa di Paolo Graldi, dal ’94 al 2001 direttore del Mattino e nei tre anni successivi del Messaggero. E il 30 gennaio i lettori del quotidiano napoletano trovano in apertura della prima un colonnino di 46 righe intitolato
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“L’esempio di Paolo Graldi” firmato da Caltagirone che anche in questo caso si lascia travolgere dai ricordi sin dall’incipit: “in queste settimane ho ripensato al Paolo che ho conosciuto quarant’anni fa e alle qualità che lo hanno distinto”.
E la commozione lo spinge a dipingere il suo direttore con dodici pennellate: “indipendente, coraggioso, riservato, limpido, trasparente, leale, non condizionabile, autonomo, libero, professionale, moderato, forte”.
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