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una sottile e maliziosa sorta di crasi tra Chiesa e Casta.
O forse, chissà, non c’é nessuna malafede tra i deskisti di San Nicola alla Dogana. La crasi, inaspettata e scoppiettante, è venuta fuori così, senza volerlo e senza accorgersene.
Ma il Mattino non è da meno, sull’onda dell’entusiasmo che ha provocato la sinergia culturale inaugurata da Virman Cusenza e Marco Demarco a proposito dei vaucher. E così al desk del Chiatamone lato mare non fanno crasi, ma l’effetto è ugualmente pirotecnico. Succede che, nei giorni successivi alla tragedia della Costa Concordia, Cusenza dispone la preparazione di un Primo piano sul fatto, che occupa l’intera pagina 5. Il pezzo principale arriva dal Messaggero di Mario Orfeo ed è firmato da Valentina Arcovio. La titolazione
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dell’articolo è invece gestita (e si vede) dal desk di via Chiatamone: Recupero del relitto, ci vorrà ameno un mese.
In realtà tutto potrà accadere, tranne che possa essere un mese ameno, tra carburante che fuoriesce dalla nave cancellando l’ambiente marino e il recupero di corpi ormai irriconoscibili, gonfi d’acqua e ancora prigionieri di lamiere che stanno arrugginendo e della follia di Francesco Schettino.
Già scioccati da un naufragio che ha coinvolto alcune decine di connazionali e dalla telefonata di Schettino con Gregorio De Falco (autore dell’ormai leggendario "Vada a bordo, cazzo"), i giapponesi, dopo aver letto di un mese 'ameno' per recuperare cadaveri, si sono offerti di dare lezioni di harakiri. Gratuite, perché sono gentili. |
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