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azzurri "soffrono della sindrome del San Paolo, appena 16 punti in 10 partite". Insomma, le gare in casa rappresentano un tabu per la squadra di Mazzarri? E allora per abbatterlo andiamo a vincere in trasferta. Una similitudine marinara, questa della barra a dritta, che ci fa sospettare una parentela tra Manganiello e il comandante della Costa Concordia Francesco
Schettino.
Il servizio (Napoli da trasferta) è ricco di dati e date e Manganiello non si risparmia con i riferimenti storici e statistici: ultima vittoria a Siena il 7 aprile 1946, ma contando sulla “feconda era Mazzarri” si può ragionevolmente sperare “di piazzare il Blitz"
(maiuscolo, perché si tratterebbe di fatto storico). E magari si potrebbe poi tentare di vincere a |
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Genova, conquistando quelle due vittorie consecutive in trasferta che alla squadra di Aurelio De Laurentiis non sono mai riuscite in cinque anni. Ma sarà dura, cominciando da Siena, dove “dal 2002 il Napoli ha ottenuto soltanto tre sconfitte e due pareggi”. Perché, come ci ricorda il titolo di un sommario, “L’Umbria è terra avara”.
Ecco perché si perde sempre: passato il Lazio il torpedone dei giocatori viene dirottato puntualmente lontano dalla Toscana e da Siena.
Poi è andata come è andata, prima a Siena e poi a Genova. Il tabu resiste, anche la sindrome del San Paolo. E noi, rapiti da tanta bellezza descrittiva, veniamo dolcemente rapiti dalla sindrome di Stendhal. |
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