Laura Cesarano e Marco Piscitelli  
  Al Mattino continua
la fuga dei giornalisti
 
 
 

Il 31 agosto due redattori del Mattino, Laura Cesarano e Marco Piscitelli, hanno lasciato via Chiatamone per andare a lavorare altrove, una scelta fino a qualche anno fa impensabile per l’appeal, presunto, del lavoro giornalistico e per la centralità del quotidiano nella vita della città e della regione. Natali stabiesi, ...

 
 
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Nella foto
l'assistente

 
 
 
 

Ricorderete la storiella di Esposito, quel tipo traffichino che riusciva ad infilarsi dappertutto e scommise di affacciarsi dalla finestra degli appartamenti papali e tutti, giù in piazza ...

 
 
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Eleonora Tedesco  
  A Retenews24.it
redazione chiusa
 
 
 
 

Quando il 15 settembre l’ispettrice della Asl Napoli 1 Maria Colomba Galloro è andata a via Toledo alla redazione di Retenews24.it l’ha trovata chiusa con i redattori in strada in attesa che qualcuno aprisse. Ha contattato ...

 
 
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Un mitra
da Ciampi

 
 
 
 

Il 16 settembre è morto Carlo Azeglio Ciampi. Fu una figura leggendaria, per quasi quindici anni (dal '79 al ...

 
 
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Visitatori 2016
   
  Vincenzo De Luca e Stefano Tamburini  
 

città europea’ che “ha funzionato per alimentare la fabbrica del consenso che poggia i capisaldi sulla gestione del potere per il potere, sui favori agli amici, sull’efficienza muscolare e nel fare la sceneggiata del leader”. E grazie “al suo apparato di ‘disinformatja’ fa circolare questa idea in stile istituto Luce basata su efficienza, pulizia, servizi eccellenti e grandi opere”.
Ma ora che stanno emergendo crepe, scrive Tamburini, nella gestione della “città europea”, dai trasporti alla nettezza urbana (con un forte calo persino della raccolta differenziata) si è avviata “una sapiente campagna di delegittimazione del sindaco (Vincenzo Napoli) ridotto al rango di secondo cittadino, marcato a vista dal figlio secondogenito di
De Luca (Roberto, ndr)”. “Dare colpe agli altri, – continua il direttore de ‘la Città’ – oltre che a mascherare

 

le proprie responsabilità, serve alla successione dinastica, a preparare il terreno e ad allargare l’era De Luca oltre De Luca”.
L’esame dei punti critici della politica del “capo dei capi” va avanti per 124 righe, puntigliose e documentate. A chiudere c’è un allarme: “la logica del potere per il potere in qualche modo regge anche se scricchiola. Quando le crepe saranno evidenti la consapevolezza di sicuro crescerà ma potrebbe essere troppo tardi”.
Il 7 settembre i vertici del Gruppo l’Espresso hanno comunicato la vendita de ‘la Città’ al gruppo salernitano Lombardi-Scarlato ed è quindi molto probabile che il toscano Stefano Tamburini, arrivato a Salerno il 20 aprile, ritorni a lavorare alla redazione centrale di Repubblica e che il ritratto dedicato a Vincenzo De Luca sia stato una sorta di editoriale di saluto alla città.

 
 
  "Il capo dei capi"
 

Vincenzo De Luca come non l’avete mai letto sui quotidiani della Campania e come non lo leggerete in futuro, almeno fino a quando sarà in carica come presidente della Regione.
L’autore del sorprendente articolo, pubblicato l’undici settembre, è Stefano Tamburini, direttore de ‘la Città’ di Salerno che nelle prime due righe sintetizza il ritratto che si accinge a disegnare: “una favola fragile come un castello di sabbia, costruita su una sequenza di colossali mancate verità, un po’ festival dell’illusionismo e un po’ cabaret”.
Nel tracciare l’intera parabola di De Luca, dagli esordi positivi come sindaco di Salerno fino ad oggi, “anno XXIII” (con la numerazione romana come nel  ventennio fascista) dell’era del “Capo dei capi”, Tamburini scrive della favoletta di ‘Salerno

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"Il capo dei capi"
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Televideo Rai, trovato
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nel saluto ai redattori

Tamburini demolisce
la presidenza De Luca

La pagina su Muti
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