A distanza di oltre cinque mesi dalla scomparsa del presidente della Federazione nazionale della stampa Santo Della Volpe il consiglio nazionale del sindacato unitario dei giornalisti italiani è riuscito ad eleggere il suo successore. È Giuseppe Giulietti, natali romani, sessantadue anni, giornalista della sede Rai di Venezia, sindacalista (è stato dal 1989 ...

Il XIV congresso dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, tenuto nella patavina Galzignano Terme dal 9 al 12 dicembre, si è concluso con il voto per eleggere gli undici componenti del direttivo, con la conferma scontata di Vittorio Di Trapani segretario con 129 preferenze, e i ventuno membri delle commissioni ...

stata assegnata. Ma chi siete voi in quella scena? Nennillo (per la storia Luca De Filippo), rispondete tranquillo, mentre zio Alfredo con i pantaloni girocollo è un improbabilissimo Lucariello (Eduardo). Così avete sempre pensato, come noi.
Per una vita intera abbiamo pensato che Concetta Cupiello non sa fare il caffè, Lucariello fa il presepe, a zio Pasquale qualcuno ha rubato le scarpe e che a Nennillo non piace il presepe. Sono state queste, più della cassatina e della frutta secca, le coordinate dei nostri natali. Fino ad oggi, fino al 28 novembre 2015, giorno in cui sono evaporate le nostre certezze forse un po’ effimere ma a cui eravamo affezionati. Perché quel giorno, all’indomani della morte di Luca De Filippo, Il Mattino dedica all’evento il titolo di apertura della prima e le pagine 16 e 17, con un lungo e pregevole articolo di

Enrico Fiore, nella pagina degli spettacoli, guidati da Titta Fiore con vice Federico Vacalebre.
Un servizio ben fatto corredato di foto e ricordi della famiglia De Filippo e della commedia celeberrima che noi in famiglia recitiamo ogni anno. Uno dei sommari ci dice che “A Lucariello non piaceva il presepio / storico il duetto tra padre e figlio”.
Ed è come un colpo al cuore, ci crollano tutte le certezze: allora era zio Alfredo Lucariello che il presepe non lo sopportava proprio, non voi quando recitavate la parte di Nennillo.
Lo dice Il Mattino. E, in questo terremoto di dubbi e miti che dobbiamo sfatare, ci chiediamo se Concetta davvero non sa fare il caffè, se Nennillo davvero non si alza senza aver prima mangiato ‘a zuppa ‘e latte. E non c’è da essere certi neppure che qualcuno abbia rubato le scarpe a zio Pasqualino.

Si, è vero, ad ogni vigilia di Natale è la stessa storia. Ma non stanca mai, non sa di muffa, nessuno si sottrae alla parte che gli viene assegnata. Mentre in cucina è il trionfo  della frittura e il capitone sguscia come un capitone (sennò che capitone sarebbe?), mentre il colesterolo si arrende senza condizioni, l’insalata di rinforzo troneggia sul tavolo con le papaccelle che amoreggiano col cavolo, il nonno fa le moine alla nonna che prepara il baccalà e le sussurra celiando “Conce’, te si fatta vecchia”, ma la guarda con lo stesso sguardo innamorato di cinquant’anni fa, i ragazzi giocano alla play station e zio Alfredo-Lucariello, puntualmente come ogni 24 dicembre, vi si avvicina e vi chiede” Te piace o presepe, eh?” E voi, come ogni 24 dicembre, dovete rispondere “O presepe non me piace” perché quella è la parte che vi è