Il 30 novembre nella sala Siani di via Chiatamone si è svolta l’assemblea dei redattori del Mattino per una verifica dell’accordo siglato otto mesi fa dall’azienda e dal cdr (Gerardo Ausiello, Marisa La Penna e Luigi Roano) sul terzo stato di crisi dalla durata biennale, dal primo aprile 2015 al 31 marzo 2017, che prevede il prepensionamento di diciannove redattori. Affollata ...

È durata meno di tre mesi l’astinenza dal calcio commentato dello scrittore Maurizio De Giovanni. Il 31 agosto c’è stata la clamorosa rottura con Alessandro Barbano e l’addio al Mattino. All’origine ...

duecento anni e con tutti gli insetti conosciuti e catalogati. E le mosche? Ma quante erano? In ogni casa c’era il meeting di tutte le mosche del mondo. Migliaia, miliardi, quanto erano? Il Mattino, che non per niente è il più grande quotidiano del Mezzogiorno e sta sempre sulla notizia, le ha contate una ad una, in tutta la Campania. Città per città: a Sarno, per esempio, erano 42. Contate e certificate dagli inviati sul posto (e uno pensa a Pietro De Vico inviato a contare i colombi a piazza san Marco a Venezia in uno straordinario film con Totò e Nino Taranto).

Erano esattamente 42, lo dice il titolo di un pezzo del Mattino pubblicato il 23 novembre a pagina 4 a firma di Antonio
Manzo: “Musulmani anti-Isis in piazza/ ma il corteo campano è un flop”. E il catenaccio aggiunge: “Sarno, alla mobilitazione delle 42 mosche rispondono solo in 300”.
Ancora sfibrati dall’estate più umida degli ultimi duecento anni ci chiediamo da dove siano partite queste 300. Da Nocera, da Pagani? Certo non da Napoli: i vecchi dicono che erano almeno duecento anni che qui non si vedevano tante mosche d’estate e anche d’autunno.

E mo’ tutti a dire: “Ma lo sentite il freddo?” Perché non siamo mai contenti e se non ci lamentiamo non siamo noi. Fa freddo, si fa freddo. Ma siamo quasi a dicembre, è normale. “D’altronde è il mese suo, lo deve fare”, come diceva Luca Cupiello in sciarpa e papalina.
Perché già ci siamo dimenticati l’inferno dell’agosto appena trascorso, il più caldo degli ultimi duecento anni (ogni estate è la più calda degli ultimi duecento anni). Un caldo torrido che ci spossava, e di pomeriggio e di sera si scatenava l’umidità con il tasso più alto degli ultimi