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Alfonso Ruffo |
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Il Denaro scompare dopo
22 anni e 26 milioni di euro |
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Il 2 gennaio si è celebrato il funerale del Denaro, il giornale fondato, edito e diretto da Alfonso Ruffo. La cerimonia si è svolta a via Cappella Vecchia, nella sede dell’Associazione napoletana della stampa, ed è stata officiata dal presidente del sindacato Enzo Colimoro che si avvia a contare più croci che iscritti.
Al rito erano presenti gli ultimi giornalisti rimasti in servizio (Antonella
Autero, Serena Azzolini, Giovanni Capozzi, Sergio ...
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Una mail
per Barone |
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Sull’affaire delle intercettazioni abusive che hanno coinvolto il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo ... |
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Luigi Barone |
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Assolti Cirillo
e Capezzuto |
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Il 10 gennaio il giudice monocratico Marzia Castaldi della sesta sezione penale del tribunale di Napoli ha letto in aula il dispositivo della sentenza con la quale ha assolto Enzo Cirillo e Arnaldo Capezzuto ... |
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"Riscuotere
le marchette" |
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Ma ne vogliamo parlare? Durante il Ventennio, quando c’era lui, una doppietta nella Casa della Sora Gemma costava lire 2, acqua di colonia e saponetta compresa e nei saloni ... |
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Maurizio De Giovanni e Sherlock Holmes (*) |
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fare di tutto per farsi incastrare.
Per commentare il caso viene invitato Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano di noir di successo e in quanto tale esperto investigatore e legittimato a svolgere indagini e trarre conclusioni argute.
L'otto gennaio sulla prima pagina del Mattino lo Sherlock Holmes di via Cavallino scrive: "Strage di Torino, i buchi neri di Maurizio", che volendo è già un "avviso di chiuse indagini".
Per la circostanza viene anche scongelato il criminologo Francesco Bruno, che dice e non dice ma alla fin fine dice che il giovane Maurizio è il principale indiziato. A pagina 16 del |
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Mattino nel seguito del pezzo di De Giovanni i buchi neri di Maurizio diventano "tutti i buchi neri" e lo scrittore si chiede come mai i cani non hanno abbaiato, l’indagato ha avvisato un amico e non i carabinieri, e poi è stato lui a ritrovare un guanto con una tazzina da caffè preso forse dall’omicida assieme alle vittime. Strano, molto strano.
L’indomani, a conferma che il caffè rende nervosi, il convivente della colf di casa Allione confessa di aver preso un caffè con gli Allione e poi di aver compiuto la strage per un debito di 500 euro che non poteva onorare.
Niente più buchi neri per Maurizio. Maurizio Allione, naturalmente. |
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"Buchi neri" |
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A Caselle Torinese, provincia piemontese tra nebbia e villette monofamiliari con giardino dove il pensionato Fiat coltiva la lattuga, scatta la strage familiare, un must periodico delle nostre cronache. Uccisi marito, moglie e madre di quest’ultima. E si rispolverano, come ovvio, le storie simili, quelle che ogni bravo cronista di nera conserva in un file del computer: ecco Ferdinando Carretta, ecco Pietro Masi, ecco Gabriele Aral, che per soldi hanno ammazzato i propri genitori per fare la bella vita. Nel caso di Caselle la pista porta ovviamente dritto al figlio delle vittime, Maurizio Allione, sospettato classico, che sembra |
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