Per settimane in tanti si chiedevano i motivi del silenzio di quasi tutti i giornalisti della sede Rai di Napoli, dei vertici del sindacato (il segretario dell’Usigrai Carlo Verna) e del cdr (De Lorenzo, Genovese, Luise) sulle notizie che sembrava dovessero scuotere a fondo la gestione del tg regionale dal luglio 2003 affidato al redattore capo Massimo Milone.
Velocissimo e incompleto riepilogo: lo scorso 7 luglio il verbale dell’assemblea di redazione approvato all’unanimità che denuncia con nomi e cognomi le notizie per gli ‘amici’ e per gli ‘amici degli amici’ mandate in onda negli ultimi anni dal tg della Campania; a febbraio l’interrogazione alla Vigilanza Rai firmata da Francesco Pardi e Francesco Barbato (con risposta scandalosa degli uffici di viale Mazzini); due settimane dopo l’esposto di Barbato affidato al procuratore aggiunto Francesco Greco e, poi, al sostituto Giuseppina Loreto.
Ora Antonello Perillo, promosso un mese fa redattore capo, finalmente chiarisce il mistero. Dopo un autunno faticosissimo con gli scontri di Champions con Bayern Monaco, Manchester City e Villareal, tra febbraio e marzo le energie sono state assorbite soprattutto dalle sfide con il Chelsea: grandi performance e grandi delusioni. Ora una cronaca dettagliata ci racconta le sofferenze, i pronostici, le urla e le ansie di una pattuglia trasversale che va dal direttore del Centro di produzione Francesco Pinto e da Gianfranco Coppola fino a Guido Pocobelli Ragosta e al Suor Orsola boy Giovanni Messina, sofferenze coronate la sera del 20 maggio dal meritato successo in Coppa Italia contro la Juventus campione d’Italia. |