Quattro contratti
e Velardi in ferie

DOPO LO STOP al piano di riorganizzazione del lavoro redazionale arrivato all'unanimità il 21 aprile dall’assemblea dei giornalisti di via Chiatamone e dal cdr (Gerardo Ausiello, Marisa La Penna, Luigi Roano e, per le redazioni distaccate, Petronilla Carillo), il direttore Alessandro Barbano è andato a una mediazione e ha ottenuto il via libera per le operazioni che aveva previsto. Rientra in servizio alla redazione di Caserta Marilù Musto che copre l’aspettativa della senatrice Rosaria Capacchione e sono partiti o sono in

partenza quattro contratti a termine: al settore Area Globale viene rinnovato per sei mesi Francesco Lo Dico, in sostituzione di Maria Paola Milanesio; sulla casella di Paolo Russo, che si è dimesso dal giornale, dal 5 maggio è tornata in servizio, sempre in Terra di lavoro,

Laura Cesarano e Marco Toriello

Mary Liguori, mentre su Caserta non è stato rinnovato il contratto scaduto a fine aprile a Valentino Di Giacomo; alla sede di Salerno dal 9 maggio lavora Alberto Alfredo Tristano; nei primi giorni di giugno è annunciato l’arrivo alla redazione centrale di Bruno Majorano per rinforzare l’organico dello sport alla vigilia di appuntamenti importanti come l’Europeo di calcio, al via in Francia dal 10 giugno, che verrà seguito dai cronisti del Messaggero, e come le Olimpiadi in programma in Brasile dal 5 agosto per le quali è già prenotata la trasferta a Rio de Janeiro di Francesco De Luca, il capo del settore. Intanto in cronaca di Napoli, dopo tre mesi di distacco dalla redazione casertana, viene dall’undici maggio stabilizzata Laura Cesarano.
Sciolto anche il nodo della guida della redazione di Salerno. Barbano aveva indicato Mariano Ragusa, già capo a Salerno con Orfeo nel novembre 2002, ma il cdr aveva osservato che era gravato dall’impegno come coordinatore del master di giornalismo dell’università di Salerno. Alla fine è passata la proposta del direttore e dall’undici maggio Ragusa si è insediato, ma il giorno prima Barbano è andato a Salerno per chiarire che si tratta di un incarico a termine dal momento che il ‘nuovo’ capo è tra i diciannove giornalisti che verranno prepensionati nella primavera 2017 quando il testimone dovrebbe passare all’attuale numero due, Marco Toriello.
Per liberare la poltrona destinata a Ragusa è rientrato a Napoli Alessio Fanuzzi dopo un’esperienza di quattordici mesi da responsabile della sede

Francesco Lo Dico e Bruno Majorano

di Salerno per assumere il coordinamento operativo dell’on line finora affidato senza grandi risultati a Vittorio Del Tufo che torna a tempo pieno alla scrittura. E dal 30 maggio le notizie destinate all’on line provenienti dall’Area globale (il primo dorso del giornale) verranno

incanalate da Marilicia Salvia con vicario Luciano Pignataro.
Chiudiamo con il redattore capo centrale del Mattino Antonello Velardi. Il numero tre del giornale dal 30 marzo è impegnato ufficialmente nella campagna elettorale per diventare sindaco della sua città, Marcianise. Forse, in un primo momento, avrà pensato che incarichi così impegnativi si potevano conciliare, poi ha capito l’impossibilità dell’impresa. Da candidato comunque ha continuato a lavorare per settimane a via Chiatamone tanto che il Fatto Quotidiano ha segnalato l’anomalia. Il 15 maggio Vincenzo Iurillo sul giornale diretto da Marco Travaglio scrive: il candidato sindaco “Antonello Velardi, redattore capo centrale de Il Mattino tuttora in gerenza nonostante la campagna elettorale in corso”.
Il passaggio del Fatto va però integrato perché Velardi è ancora in gerenza e ci rimarrà almeno fino all’elezione del sindaco di Marcianise, ma nella settimana dal 9 al 15 maggio, come risulta dal foglio delle presenze, era regolarmente inserito nei turni di lavoro.