C. Balivo, A. Di Chiara, B. Di Palma e F. Fazio  
  Soltanto in Campania
si può fare pubblicità
 
 
 

Ciclicamente i media e l’opinione pubblica scoprono che ci sono giornalisti che fanno pubblicità, attività esplicitamente vietata dalla carta deontologica (“il giornalista non può prestare il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie”). Un divieto che viene ribadito con chiarezza dalla Carta dei doveri in questi giorni approvata dal...

 
 
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Come
è bello

 
 
 
 

Ma come è bello far scrivere la propria moglie nel settore di cui si è il responsabile scavalcando i collaboratori...

 
 
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V. Di Giacomo  
  Al Mattino nuovo
contratto a termine
 
 
 
 

Dopo una ricerca durata alcune settimane il direttore del Mattino Alessandro Barbano ha deciso a chi assegnare il terzo contratto a termine per coprire la casella liberata a ottobre dal capo delle cronache Paolo Russo passato all’ufficio ...

 
 
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Nell'universo
non siamo soli

 
 
 
 

Sul Corriere della Sera di martedì 12 gennaio c’è la rubrica ‘A fil di rete’ di Aldo Grasso che si occupa di Presadiretta, il programma di inchieste di Rai 3 condotto da ...

 
 
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  Mario Calabresi e Mario Orfeo  
 

che dovevi mettere alla terza delle brevi”.
Il secondo schizzo riguarda il calcio: “Mario è ormai è diventato il miglior fan della Juve, pur essendo milanista; porta una grande fortuna, dieci presenze di Mario allo stadio, dieci vittorie della Juve per cui continui così”. È un passaggio poco comprensibile che fa venire in mente quando Emilio Fede, juventino scatenato, diventò improvvisamente milanista convinto al momento del suo trasferimento alla corte di Berlusconi. Ma forse il tifo calcistico serve a introdurre il terzo affondo, il più duro.  
Il direttore del Tg1 gli chiede:

 

“vieni a vedere la Juve? Eh? No, lui va a vedere la Juve, io sono qui mica a vedere la Juve. Era a Udine l’altro giorno (il 17 gennaio, ndr) e c’era il suo posto vuoto alla sinagoga. C’era scritto Mario Orfeo, quando c’era il Papa, e lui era allo stadio a Udine, ma la Juve ha vinto e va bene così”. Stiamo parlando quindi di un tifoso che fa male il giornalista.
Nei giorni trionfali dell’investitura al vertice di Repubblica, sulla poltrona che è stata del monumento Scalfari e del mega direttore Mauro, l’attacco a Orfeo suona oggettivamente gratuito, stonato e incomprensibile. E allora, Calabresi: perché?

 
 
  Lo "juventino"
 

Mario Calabresi il 19 gennaio ha presentato il suo piano editoriale ai giornalisti di Repubblica. In video conferenza ha parlato per 59 minuti e poco prima della conclusione ha riservato tre schizzi di veleno al direttore del Tg1 Mario Orfeo.
Il primo. L’accusa al direttore del Tg1 è di avere in testa l’organizzazione di un giornale di provincia. “Penso – dice Calabresi – a maggiori deleghe ai vice direttori e a maggiori responsabilità ai settori”. E continua: “ve li ricordate i tempi di Mario Orfeo che ti diceva all’interfono di averti già mandato una mail con l’Ansa

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Pubblicità vietata:
scoppia il caso Fazio
Tre schizzi di veleno
da Calabresi a Orfeo
Mattino, l'articolo
sui disegni Panini
Corretto il testo,
sbagliato il titolo
 
 
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