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Tomasone trovò abitazioni vuote e abbandonate frettolosamente, cicche non spente e copie del Giornale di Napoli. Quella notte Novi vendette molte copie all’edicola notturna di via Roma, quella frequentata dai loggionisti del San Carlo, ma finì a giudizio con i suoi redattori Marcello Curzio e Sergio Califano con l’imbarazzante accusa di essere fiancheggiatori del “picuozzo” Ciro Mariano, ras di Montecalvario.
Ci siamo ricordati di Cerasella vedendo il tg Campania del 17 gennaio. Un’operazione coordinata dal procuratore aggiunto della Dda napoletana Gianni Melillo e eseguita dai militari della Guardia di finanza per smantellare il ricco mercato delle falsificazioni.
L’autore del servizio, Ettore De Lorenzo, grande esperto di basket, sia alle 14 che alle 19,30, |
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parla di operazione in corso nella quale “i finanzieri stanno eseguendo 49 arresti in vari clan , tra cui il gruppo dei Mazzarella”.
Un errore in cui un cronista di razza non dovrebbe mai incorrere: perché se l’operazione si era già conclusa De Lorenzo non doveva limitarsi a leggere un comunicato superato ma avrebbe dovuto dire “i finanzieri hanno eseguito”. Ma se l’operazione era ancora in corso avrebbe dovuto ignorarla in ossequio alla regola dell’embargo.
Attendiamo sviluppi: se gli uomini della Guardia di finanza hanno trovato case vuote e qualche borsone di Louis Vuitton riempito e pronto per essere portato via potrebbe scattare la sindrome di Cerasella, che porta male.
Dopo quell’episodio del ’91 Novi entrò in politica. E divenne senatore di Forza Italia. |
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