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Guardiamo ad esempio al giudizio su Napoli delle testate nazionali della Rai. Prendiamo il Tg3, diretto da Mario Orfeo, e uno dei tanti fatti di cronaca che Napoli offre a ripetizione.
Alle 22,30 del 22 luglio a Scampia cede il ballatoio del terzo piano della vela Celeste con un bilancio di tre morti, tredici feriti e molte centinaia di sfollati.
Tutte le testate nazionali seguono la tragedia. A Fuorigrotta ci sono quarantatré giornalisti, una delle
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redazioni più numerose d’Italia, e spedire in trasferta gli inviati costa ma i vertici del Tg3 decidono di fornire ai telespettatori la cronaca e gli aggiornamenti successivi soltanto con i propri uomini.
Dal 23 al 29 luglio si alternano a Scampia gli inviati Riccardo Porcù, Massimo Veneziani e Pier Damiani D’Agata. E neanche per i pezzi di appoggio utilizzano i cronisti di Fuorigrotta ma preferiscono prepararli alla redazione centrale di Roma.
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