Per gli anglosassoni il cronista è watchdog, ‘cane da guardia’ del pubblico nei confronti del potere e un giornalista americano scrive pensando al numero di copie che farà vendere la notizia che pubblica. Diciamo la verità, Roberto Napoletano non ha proprio la faccia di un mastino, e il silenzio del Mattino (e degli altri quotidiani napoletani) sulla Facoltà teologica dell’Italia ...

E ora come faranno al Mattino? Eh, sì, perché la vergognosa parabola discendente e poi la miseranda caduta della testa di Gennarino Sangiuliano ha lasciato un bel vuoto nella redazione di Torre Francesco. Vuoto nei cuori, ma ...

inventato da Paolo Villaggio.
È la solita promozione estiva, in questo caso firmata da Marina De Rosa, su una delle tante manifestazioni pensate per intrattenere cittadini e turisti.
Al consueto tono entusiasta per esaltare il successo della iniziativa la cronista, che scrive due volte in cinque righe che il festival è giunto

alla decima edizione, inserisce qualche perla fantozziana: “la manifestazione ideata e organizzata dall’ufficio cultura del comune di Montecorice nel 2013, nella persona del responsabile Annibale Catania, con la direzione artistica del dottor Giuseppe Reale”.

Il 27 agosto i telespettatori del tg campano della Rai hanno visto un servizio in onda alle 14 sul festival di Montecorice, un borgo salernitano di poco più di duemila abitanti, dedicato al jazz e al vino del Cilento e hanno pensato che l’avesse realizzato una allieva del ragioniere Ugo Fantozzi, il personaggio incapace e servile