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Amintore Fanfani e Antonio Parlati |
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Amianto a Rai Napoli,
giornalisti da spostare
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Il Centro Rai di via Marconi a Napoli ha avuto amianto in abbondanza sin da quando nel 1958 l’allora amministratore delegato dell’azienda, il napoletano Marcello Rodinò di Miglione, pose la prima pietra e nel marzo 1963 il presidente del consiglio Amintore Fanfani tagliò il nastro dell’inaugurazione. C’è da domandarsi allora perché il caso amianto sta da qualche settimane preoccupando i ... |
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Braccialetto
elettronico |
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Per un problema tecnico Giovanni Aruta, dipendente Atitech e giornalista pubblicista, ha ricevuto il braccialetto elettronico il 24 gennaio con oltre un mese di
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Don Diana,
nessuno
ha chiesto scusa |
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Il 22 gennaio la VI sezione civile della Corte di appello di Napoli (Assunta D'Amore presidente e consiglieri Giorgio Sensale e Ada Meterangelis relatrice) ha accolto la richiesta degli avvocati della Libra, la società che edita Cronache di Caserta e Cronache di Napoli e prima pubblicava ...
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Sciatteria
incredibile |
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Il Roma, giornale con un vertice a tre teste (Antonio Sasso direttore editoriale, responsabile Pasquale Clemente, Roberto Paolo vice direttore) ... |
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Murolo
trascurato |
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Gentile direttore Cozzolino,
il settimanale da lei diretto si occupa spesso del tgr Campania, segnatamente, dell'attuale capo della ... |
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I marescialli Vittorio D'Errico e Antonio SIano e il generale Biagio Storniolo |
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informazioni. Nel caso della sedicenne di Boscoreale, però, qualcuno si è fatto prendere la mano. Il clima natalizio? La voglia di lavorare sull’immagine del carabiniere che ci salva anche la vita oltre a difenderci dai criminali?
Ne è venuta fuori una pagina da romanzo d’appendice piuttosto che una nota per la stampa, in cui i giudizi sentimentali dell’autore si sovrappongono ai dati di cronaca,
“Capita, sarà puramente un caso, che le situazioni più sensibili e tragiche capitino nei giorni di festa. Succede sia per fare più rumore in una richiesta di aiuto o solo per una solitudine che in certi giorni diventa simile a un macigno”.
L’incipit è questo. Seguono i carabinieri che “con il cuore in gola digitano il contatto sulla tastiera del telefono”, la descrizione del “centralinista dell’Arma” che, al
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telefono con l’aspirante suicida, “fa due domande che entrano nel cuore della sedicenne”.
La gazzella che “raggiunge la stazione dei treni” mentre “in una doppia conversazione i carabinieri guadagnano la fiducia della sedicenne che va incontro ai militari”.
Nessuno vuole mettere in discussione la veridicità del racconto. Se l’intervento dei carabinieri ha impedito un suicidio, questo è certamente un merito e ne andava data notizia. Bastava però fornire i dati di cronaca, senza enfasi buonista.
Cari carabinieri, continuate a darci notizie con comunicati stampa precisi ed affidabili. Al commento, alla loro valorizzazione, continuiamo a pensarci noi, giudicati poi dai lettori.
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Letteratura |
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D’accordo, erano i giorni di Natale, quando “si può fare di più”. Strafare, però, no. È controproducente. Diciamo che il 24 dicembre l’ufficio stampa dei carabinieri ha voluto passare dal comunicato stampa alla letteratura per riferire ai cronisti di un tentativo o di una minaccia di suicidio di una sedicenne a Boscoreale, sventata dall’ intervento dei militari.
Chiariamo una cosa: i carabinieri del comando provinciale di Napoli, guidato da Biagio Storniolo, con il loro ufficio stampa (ci lavorano i marescialli capo Vittorio D’Errico e Antonio Siano), fanno una comunicazione seria e tempestiva e sono una fonte ufficiale alla quale i cronisti si rivolgono, anche al di fuori dell’ orario di servizio, per avere
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