L’assemblea approva
i bilanci del sindacato

NELLA MATTINATA DEL 29 giugno l’assemblea degli iscritti al Sugc, il sindacato unitario dei giornalisti campani, si è riunita nella sede di vico Cappella Vecchia e ha approvato all’unanimità i bilanci consuntivo 2020 e preventivo 2021. È stata così anche rispettata la scadenza prevista al 30 giugno per l’approvazione dei documenti contabili. Può sembrare un mero dato formale ma non è così. Basti ricordare che negli anni finali dell’Associazione napoletana della stampa, con la disastrosa gestione della presidenza di Enzo Colimoro, che ha portato prima alla radiazione dalla Fnsi e poi allo scioglimento di un sindacato

ultracentenario, il più delle volte l’assemblea per il bilancio non era neanche convocata e se fissata non veniva rispettata l’indicazione dello statuto di tenerla entro il 31 gennaio.
Nell’anno del

Renato Cavallo e Roberta De Maddi

Covid dichiara il segretario del sindacato Claudio Silvestri - non ci siamo mai fermati. Abbiamo aumentato il numero di prestazioni e di servizi offerti. Siamo stati impegnati su molti fronti. Un risultato su tutti: la storica vittoria alla Consulta che ha dichiarato incostituzionale il carcere per i giornalisti. Una battaglia nata dal nostro sportello antiquerele. Ricordo anche due importanti successi in tribunale dove sono stati condannati per comportamento antisindacale l’ex editore della Città di Salerno e di Citynews spa”.
Si dichiara soddisfatto anche il consigliere della Fnsi e capo cronista del Mattino Gerardo Ausiello. “I nostri sportelli - fa notare - hanno incrementato il loro lavoro. Tra l’altro abbiamo aiutato centinaia di colleghi ad attivare la pec e lo spid, passaggio indispensabile per accedere ai bonus dello Stato. E questo ha avuto una importante ripercussione sul numero dei soci che è aumentato quasi del 10 per cento e ha raggiunto quota 940 iscritti. Un risultato in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede una continua emorragia di iscritti ottenuto grazie a una squadra coesa e motivata. Mi riferisco ai componenti del consiglio direttivo e ai responsabili provinciali”. 
Del direttivo, con segretario, tesoriere e consigliere Fnsi, fanno parte come vice segretari, a rotazione, la professionista Roberta De Maddi e la pubblicista Enza Massaro, i consiglieri Paolo Animato, Fabrizio Cappella, Maria Cava, Renato Cavallo, la pensionata Carmela Maietta, e i pubblicisti Antonio Prigiobbo e Antonio Vuolo. Accanto a loro lavorano i responsabili provinciali: ad Avellino c’è Amedeo Picariello; a Benevento Marzio Di Mezza; a Caserta Antonella Monaco, che dopo la vittoria alle elezioni per l’Inpgi si è dimessa dal direttivo ma ha mantenuto l’incarico locale; a Salerno Clemi De Maio.

Enza Massaro e Amedeo Picariello

Quindi, tutto a gonfie vele? Il tesoriere Gianni Rinaldi è prudente. “Il sindacato – dice – ha un bilancio solido. Non è un caso che per il settimo anno, cioè da quando l’abbiamo rifondato, chiudiamo con un bilancio attivo. Ma dobbiamo lavorare

per fare crescere le entrate se vogliamo migliorare e incrementare i servizi da garantire agli iscritti. Basti osservare che nel 2020 le spese sindacali sono salite da 18mila a 30mila e il costo dello sportello antiquerele è passato da 9mila a 14mila. Le entrate vengono dalle quote degli iscritti e dai contributi di Inpgi e Casagit. E il contributo dell’istituto di previdenza nel 2021 verrà decurtato del 5 per cento