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sorte il suo diritto di vivere.
Anche il 21 giugno le condizioni difficili dell’ex pilota di Formula 1 occupano le prime pagine. Il Corriere della Sera titola “Zanardi in coma, ma si spera”; la Repubblica “Zanardi, inchiesta sulla corsa”.
Lo staff di vertice del Mattino (con il direttore Monga, il redattore capo centrale Velardi, il vicario Del Tufo, Balestra e Laudisi) cerca un’apertura di maggiore impatto, non scontata, forse non ‘buonista’. Probabilmente d’intesa con i colleghi della catena Caltagirone viene fuori il titolo forte: “Zanardi, l’errore fatale al telefonino”; il |
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sommario ribadisce: “Il campione girava un video / ora è in coma, rischia la vista”. E anche il titolo della terza pagina conferma: In un video l’imprudenza fatale / “Stava filmando col telefonino”.
La notizia del telefonino in mano, tra l’altro in una discesa dove si viaggia sui cinquanta chilometri orari, è stata smentita dai testimoni e dal video di un free lance.
Allora perché il titolo sulla “imprudenza fatale”. Notizia non controllata a fondo, ordinaria approssimazione che in questo caso però rischia di arrivare ai confini dello sciacallaggio. |
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