Ansa Napoli, il nuovo
capo è Angelo Cerulo

DOPO QUATTRO ANNI si chiude la stagione potentina di Ansa Napoli, che ha visto la guida della redazione affidata dal novembre del 2012 al 31 agosto di quest’anno ad Alfonso Di Leva e negli ultimi due mesi e mezzo, con un interim, al redattore capo centrale Enzo Quaratino.
Dal 14 novembre il nuovo responsabile è Angelo Cerulo, cinquantotto anni da compiere a gennaio, sannita di Vitulano, alle spalle la maturità classica al Giannone di Benevento, una laurea in Giurisprudenza alla Federico II con il

massimo dei voti e nel giugno 1986 il tesserino di giornalista professionista. Nei primi anni ottanta Cerulo vince una borsa Fieg-Fnsi e va a lavorare al quotidiano il Corriere del Giorno di Taranto, all’Ansa e al Mattino. Subito dopo comincia a collaborare con la redazione napoletana dell’Ansa e nella primavera del 1984 ottiene il praticantato che completerà l’anno successivo a via Chiatamone dove rimane al settore economia, conquistando i

Enzo Quaratino

gradi di capo servizio, fino all’estate del ’92 quando ritorna all’Ansa, ottenendo nel luglio ’97 la qualifica di capo servizio aggiunto. Per decenni Cerulo è stato anche collaboratore dell’ufficio stampa della Camera di commercio partenopea, incarico che ha lasciato da qualche mese.
Per il direttore dell'agenzia Luigi Contu la scelta di Cerulo, già reggente per un mese nel 2012 dopo il pensionamento di Mario Zaccaria, era in qualche modo obbligata perché in tempi di crisi l’agenzia non può permettersi i costi di un giornalista paracadutato da fuori. L’unico che a Napoli poteva contendergli la poltrona era Mariano Del Preite, capo servizio aggiunto, e forse ci avrà anche provato, ma ha poi deciso di puntare sull’anagrafe perché ha dieci anni meno di Cerulo che ha l’età per rientrare nei prepensionamenti di un eventuale nuovo stato di crisi.
È stata deludente la gestione di Alfonso Di Leva che non ha impresso una nuova marcia alla squadra di via san Tommaso d’Aquino, si è appiattito sull’andamento ‘burocratico’ dell’agenzia, con la messa in rete di comunicati discutibili o addirittura inutili, e  ha lasciato nella memoria soltanto alcuni scivoloni e situazioni mal gestite tra le quali può forse essere annoverato il sostanziale allontanamento di Ivan Lobello, dal 2001 collaboratore dell’agenzia, che è costata all’Ansa una onerosa sentenza della magistratura.

Alfonso Di Leva

È stata impalpabile la breve e sporadica presenza a Napoli di Quaratino che ha aspettato che maturassero i tempi per la nomina di Cerulo senza intervenire su niente tant’è che l’agenzia ha continuato a registrare buchi clamorosi. Un solo esempio. Il 16 settembre il giudice Nicola Miraglia Del Giudice condanna a un anno e quattro mesi una agronoma del comune di Napoli per la morte di una giovane donna schiacciata da un albero a

via Aniello Falcone, una tragedia che ha avuto grande rilievo sui media cittadini. Il cronista di giudiziaria dell’agenzia Enzo La Penna è di corta, ma nessuno dei tre graduati dell’agenzia (con Cerulo e Del Preite c’è Franco Tortora) si preoccupa di coprire il fronte giudiziario. Il risultato è che il 16 settembre l'Agenzia Italia lancia la condanna e il giorno dopo la notizia apre le prima pagine di cronaca dei giornali cittadini, mentre l’Ansa tace.