La crisi si avvicina
Intanto torna Longo

DAL PRIMO MARZO riprende servizio al Mattino Giampaolo Longo, l’ex capo cronista che nell’agosto scorso aveva salutato direttore e azienda e si era trasferito a Roma per coordinare la redazione di ‘Insieme sul Due’, il programma Rai realizzato da Michele Guardì e condotto da Milo Infante. A fine febbraio scadono i sei mesi di aspettativa, mentre la trasmissione va avanti fino a giugno. La richiesta di Longo di altri sei mesi di aspettativa è stata

respinta da Massimo Garzilli, consulente editoriale del Mattino (dal gennaio 2008 è in pensione), e dal capo del personale Raffaele Del Noce. Motivazione ufficiale: il contratto di lavoro, all’articolo 23, prevede il riconoscimento al giornalista di “sei mesi di aspettativa senza retribuzione”. Niente vieta però all’azienda di concedere qualche mese in più; ma


Raffaele Del Noce e Massimo Garzilli

è noto che Garzilli e Del Noce non amano eccezioni e precedenti e, in alcuni casi, è stato necessario il ricorso alla magistratura per piegarli a rispettare il contratto. Il programma ‘Insieme sul due’ è comunque in dirittura d’arrivo e non sarà un problema sostituire Longo sia nel coordinamento redazionale che nella scrittura dei testi.
Ora il direttore dove piazzerà l’ex capo cronista? Orfeo ha già detto al comitato di redazione (la squadra al completo è formata da Franco Buononato, Giuseppe Crimaldi, Salvo Sapio, Lorenzo Calò, Gregorio Di Micco, Antonio Troise e Antonio Menna) che Longo di sicuro non torna in cronaca. Potrebbe andare al settore Italia con la retrocessione del capo servizio Gino Giaculli, nominato nell’autunno scorso, a numero due, incarico che per motivi personali ha rifiutato Bruno Abbisogno. Si parla anche di soluzioni lontane da via Chiatamone: Caserta, Salerno, Benevento.
Il trasferimento alla guida della redazione in Terra di lavoro consentirebbe il rientro a Napoli, dopo tre anni, di Gianni Molinari. Anche a Salerno l'arrivo di Longo comporterebbe il trasferimento a Napoli dell'attuale capo, Mariano  Ragusa, che dirige la redazione dal novembre 2002. La terza ipotesi è Benevento, alla sede guidata da oltre vent'anni da Enrico Marra, ormai in


Bruno Abbisogno e Gino Giaculli

marcia di avvicinamento alla pensione con sessantadue anni da compiere a settembre e più di cento giorni di ferie arretrate da smaltire. L’ex capo cronista sembra comunque intenzionato ad accettare di buon grado la destinazione che gli verrà assegnata perché i prossimi mesi serviranno per un bilancio dell’esperienza in Rai e per

decidere in autunno se fare il salto versa un’altra esperienza televisiva, mollando in maniera definitiva il Mattino.
Longo in ogni caso è soltanto uno dei nodi, e non dei più impegnativi, di cui deve occuparsi il comitato di redazione che, anche frenato dallo slittamento della firma del contratto nazionale scaduto dal febbraio 2005, avanza a bassa velocità: eletti il 24 novembre scorso, i componenti del cdr hanno impiegato due mesi e mezzo per arrivare il 10 febbraio all’incontro di presentazione con Albino Majore, presidente e amministratore delegato del Mattino spa. Prima di Majore due incontri. Il primo con Garzilli e Del Noce il 22 dicembre, con capitoni e panettoni incombenti, di puro scenario. Il secondo, il 29 gennaio, con Orfeo di segno opposto, con una serie di comunicazioni di servizio, tra cui il prolungamento dei contratti ai redattori non stabilizzati.
Dagli incontri con azienda e direttore non sono emersi dati precisi sui quali ragionare, ma nuvoloni neri con annuncio di tempesta sicura. Il bilancio

2008 si sarebbe chiuso con un leggero rosso, ma non si hanno notizie precise su quanto è rosso questo rosso. In questo caso però basterà attendere il deposito del bilancio e degli allegati alla camera di commercio e la contestuale consegna dei documenti contabili al cdr, come previsto dall’articolo 34 del contratto, che tra l'altro precisa: “L’editore procede a


Albino Majore e Mario Orfeo

illustrarne i contenuti al comitato di redazione”. Le vendite sarebbero stabili, tra le 70mila e le 90mila, ma è un dato da prendere con le molle perché le indicazioni empiriche che arrivano dagli edicolanti non sono tranquillizzanti.
Decisamente allarmanti le notizie che arrivano dalla pubblicità. Secondo dati dell’azienda, nei primi quaranta giorni del 2009 il calo sullo stesso periodo del  2008 sarebbe vicino al 40 per cento, un trend che se confermato nell’arco dei dodici mesi farebbe sballare tutte le previsioni di bilancio.
Al cdr Majore ha ricordato la regola dei quotidiani che prevede un redattore per ogni mille copie vendute. Quanti siano oggi i redattori in organico non è ben definito: l’azienda parla di 120 unità, il cdr ne conta 114. In ogni caso, con le vendite a settantamila copie, gli esuberi sono più di quaranta.
Il gruppo Caltagirone non sembra però intenzionato a spingere per drastici interventi sull’organico Mattino perché conta su una cura dimagrante naturale


Giuseppe Crimaldi, Mariano Ragusa e Salvio Sapio

con pensionamenti (nel 2009 compiono a novembre sessantacinque anni Antonio Amabile e Raffaele Indolfi e sessanta Santa Di Salvo, a giugno, e Luisa Russo, a novembre), prepensionamenti

massicci e blocco del turn over. I vertici del gruppo si stanno in questi giorni muovendo sull’ultimo giornale acquisito, il Gazzettino di Venezia, per poi occuparsi del Messagero. Al quotidiano diretto da Roberto Napoletano i tagli dovrebbero interessare i giornalisti e, soprattutto, i poligrafici.
Dei nuvoloni del Mattino si discuterà invece a via Chiatamone nell’assemblea di redazione convocata per il 17 febbraio alle 17,30. Nella mattinata, alle 12, i vertici del giornale (Orfeo, Garzilli e Del Noce) incontreranno i responsabili dei settori e i capi delle redazioni distaccate.