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con un Primo Piano a pagina 29. Il cronista impavido sfida il traffico cittadino e dal Centro Direzionale si reca a Posillipo, dove scopre che la vittima si chiamava Roberto Fabbri, effettivamente aveva 69 anni ed era un avvocato civilista molto conosciuto.
Le indagini vengono affidate ai vigili del fuoco e ai poliziotti del commissariato di Posillipo, che dovranno accertare la dinamica del fatto, se si tratti della stessa vittima e se fosse possibile raggiungere la zona collinare partendo da via dei Mille, sede della redazione di |
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Repubblica Napoli, a quell'ora paralizzata dai frequentatori dei baretti di Chiaia.
Post scriptum. Nei giorni successivi all’incendio il tandem che guida Repubblica Napoli (Ottavio Ragone e il vice Giovanni Marino) ha deciso che dopo lo svarione (Antonio Fabbro scritto quattro volte, addirittura nel sommario) era inutile scusarsi con una rettifica. Così i poveri lettori che si abbeverano soltanto al loro giornale non sapranno mai che è morto l’avvocato Roberto Fabbri. |
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