settimana più tardi dall’interessata con le dimissioni da avvocato. Dall’articolo di Iustitia emerge un quadro a dir poco imbarazzante del comportamento dei vertici del Disciplina campano. Si coglie un disinteresse per il ruolo importante che la legge assegna ai tutori della deontologia e della legalità per una categoria di grande rilievo pubblico come quella dei giornalisti. Ci sono iscritti come il dipendente Atitech e sindacalista della Cisl Giovanni Aruta condannati in primo, secondo grado e, nel dicembre 2021, in Cassazione a due anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni nei confronti della moglie che Diana Miraglia dopo sette mesi non ha neanche ascoltato mentre Aruta continua a svolgere la sua attività giornalistica come direttore del mensile Prospettive. Come Aruta ci sono tanti giornalisti della Campania coinvolti in vicende giudiziarie ma non risulta che i vertici del Disciplina regionale abbiano finora adottato provvedimenti.
C’è anche il caso della presidente del terzo collegio, Daniela Faiella, che ha inviato gli auguri di buon compleanno al pubblicista Stefano Albamonte ma la Faiella dall’aprile del 2022 ha sul suo tavolo un esposto contro Albamonte presentato da cinque professionisti campani (Renato Cavallo, Giancarlo Palombi, Giuseppe Porzio, Gianmaria Roberti, Antonio Scolamiero) che ne denunciano gravi violazioni deontologiche e comportamenti non ortodossi. Dopo quattordici mesi di |