I consiglieri Disciplina
sono pubblici ufficiali

HO LETTO CON attenzione sull’ultimo numero di Iustitia il servizio sul Consiglio di disciplina della Campania insediato il 12 gennaio 2022 e presieduto dalla pubblicista Diana Miraglia con segretaria Chiara Del Gaudio che quando è stata nominata era iscritta dal giugno 2001 anche all’Ordine degli avvocati di Napoli e quindi incompatibile con quanto previsto dal regolamento del Disciplina varato dall’allora ministro della Giustizia Paola Severino.
Una situazione grave e pubblica perché bastava consultare l’albo degli

avvocati o la pagina professionale di Chiara Del Gaudio. Ma chi ne era certo all’oscuro era il presidente del tribunale di Napoli Elisabetta Garzo che, forse depistata da un curriculum incompleto, l’ha scelta per il consiglio e non è intervenuta neanche quando è emersa la clamorosa incompatibilità sanata qualche

Elisabetta Garzo

settimana più tardi dall’interessata con le dimissioni da avvocato. Dall’articolo di Iustitia emerge un quadro a dir poco imbarazzante del comportamento dei vertici del Disciplina campano. Si coglie un disinteresse per il ruolo importante che la legge assegna ai tutori della deontologia e della legalità per una categoria di grande rilievo pubblico come quella dei giornalisti. Ci sono iscritti come il dipendente Atitech e sindacalista della Cisl Giovanni Aruta condannati in primo, secondo grado e, nel dicembre 2021, in Cassazione a due anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni nei confronti della moglie che Diana Miraglia dopo sette mesi non ha neanche ascoltato mentre Aruta continua a svolgere la sua attività giornalistica come direttore del mensile Prospettive. Come Aruta ci sono tanti giornalisti della Campania coinvolti in vicende giudiziarie ma non risulta che i vertici del Disciplina regionale abbiano finora adottato provvedimenti.
C’è anche il caso della presidente del terzo collegio, Daniela Faiella, che ha inviato gli auguri di buon compleanno al pubblicista Stefano Albamonte ma la Faiella dall’aprile del 2022 ha sul suo tavolo un esposto contro Albamonte presentato da cinque professionisti campani (Renato Cavallo, Giancarlo Palombi, Giuseppe Porzio, Gianmaria Roberti, Antonio Scolamiero) che ne denunciano gravi violazioni deontologiche e  comportamenti non ortodossi. Dopo quattordici mesi di

Daniela Faiella e Diana Miraglia

sostanziale inerzia i firmatari hanno deciso di indirizzare una lettera al titolare della Procura generale di Napoli per sollecitarne un intervento perché per legge ha l’alta vigilanza sull’Ordine dei giornalisti. Dopo il pensionamento del

titolare della Procura generale Luigi Riello, e in attesa del nuovo procuratore, l’ufficio è attualmente guidato da un magistrato di grande esperienza, l’Avvocato generale Antonio Gialanella
Ma i vertici del Disciplina campano non sembrano particolarmente preoccupati dei fascicoli che camminano con ‘andamento lento’.
Non sanno o forse dimenticano che i componenti del consiglio di disciplina sono pubblici ufficiali perché incaricati di un pubblico servizio. E se non si muovono possono essere chiamati a rispondere di un reato: l’omissione di atti d’ufficio.
Duca Lamberti