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cade su Ciro Venerato, napoletano di Torre del Greco, quarantanove anni, da ventuno professionista, coinvolto nel 2006 nelle indagini di Calciopoli.
Intendiamoci, Venerato è uscito indenne da tutti i fronti delle inchieste: al processo di Napoli ha deposto come testimone; la richiesta avanzata dalla procura della Corte dei conti di fargli pagare un milione di danni d’immagine alla Rai è stata archiviata dai giudici; le sue eventuali violazioni deontologiche sono di competenza dell’Ordine campano, al quale è iscritto, ma delle intercettazioni pubblicate nel maggio del 2006 i consiglieri dell'Ordine si accorgono dopo quattro anni e mezzo, lo convocano nell’autunno del 2010 ma non fanno grandi passi in avanti perché nel maggio 2011 il possibile ‘reato’ è prescritto.
Fa invece con grande scrupolo il suo lavoro il professore Stefano Bortone che al processo di Napoli |
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deposita cinquantasette pagine per la costituzione di parte civile della Rai. Sotto la lente di ingrandimento ci sono il redattore capo responsabile del calcio Ignazio Scardina, l’opinionista Giorgio Tosatti e il collaboratore Ciro Venerato, del quale Bortone riporta le intercettazioni di varie telefonate con il direttore generale della Juventus Luciano Moggi al quale chiede di aiutarlo per fargli assegnare le partite della Juve e soprattutto per essere assunto. Il cronista lo chiama anche dopo la vittoria della Juve a Lecce: “visto che ho fatto (intervistato, ndr) solo Del Piero. Ho saputo invece che il deficiente … Zeman (molto spesso critico nei confronti della squadra torinese, ndr) ha parlato con altri colleghi perché io me ne sono andato quando è venuto lui”.
Nel 2009 Venerato viene assunto e assegnato alla sede Rai abruzzese. Ora la domenica fa la cronaca delle partite del Pescara, allenato da Zdenek Zeman. |
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