Dopo oltre venti anni il matrimonio si è rotto e come succede spesso in questi casi c’è già in piedi un’altra storia. Paolo Macry, politologo ed editorialista del Corriere del Mezzogiorno sin dal secondo numero del giornale, nel giugno del 1997, ha deciso di lasciare il direttore Enzo D’Errico e la redazione di vico San Nicola alla Dogana per trasferirsi al Mattino. La motivazione ufficiale è che gli ...

Dal primo gennaio Antonio Manzo, salernitano di Eboli, compie sessantuno anni a febbraio, professionista dal 1985, capo servizio Mattino prepensionato lo scorso primo settembre, si insedia a piazza Sant’Agostino come ...

Margherita maritata Alain Elkann. La storia di miss Parker e della saga degli Agnelli ci fu raccontata anni fa in un romanzo di successo, ‘Vestivamo alla marinara’, da Susanna Agnelli, sorella di Gianni e maritata Urbano Rattazzi (dalle parti di Torino i cognomi umani non si usano, se vi chiamate Esposito e telefonate vi riattaccano il telefono in faccia).
Susanna dice che "d'inverno eravamo in blu, nei mezzi tempi blu e bianco, d'estate in bianco", e forse sarà una fissa che abbiamo, ma cosa pagheremmo per vedere Lapo vestito da marinaretto mentre sniffa un copertone bruciato di Ferrari.
Anche Susanna Agnelli ci ha lasciato, nel 2009, ma per molti, anche se in maniera confusa, è ancora tra noi. Su Repubblica del 17 dicembre, nell’inserto culturale

Robinson, un sommario a pagina 4 ci presenta alcuni servizi. Uno di questi è firmato da Marco Bracconi e recita in neretto:
“Divento anche io/ una signora in giallo”. E il catenaccio spiega: “Susanna Agnello Hornby confessa cosa l'ha spinta per la prima volta al thriller”. Ce lo chiediamo anche noi, e ci chiediamo anche chi sia questa signora. Non è Susanna che era Agnelli, ma potrebbe essere Simonetta Agnello maritata Hornby, siciliana d'origine, inglese di adozione, avvocato di successo nello studio Hornby - Levi a Londra e scrittrice di successo.
Ci sono momenti di confusione al desk del giornale di Mario Calabresi, quasi una strana euforia. Sarà l'effetto Agnelli, la sindrome di Lapo.

Noi ce la immaginiamo così, miss Parker: tailleur grigio, camicia bianca con pizzi e merletti, scarpe con tacco basse e capelli raccolti a chignon, occhialini tondi e sguardo severo. Nei primi decenni del '900 fu la governante-educatrice-insegnante di inglese e di buone maniere dei figli di Edoardo Agnelli ai quali, quando questi provavano a fare i bambini normali, cioè ridere, giocare, gridare, parlare con gli altri ragazzini e mandarsi affanculo, ripeteva implacabile “Don't forget you are an Agnelli”, che era un promemoria dai toni biblici. E chissà cosa le risponderebbe oggi Lapo Elkann, nipote forse non prediletto di nonno Gianni Agnelli, ammogliato Marella Caracciolo, e figlio di