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                        computer lasciati nelle aule dell’ateneo di cui è rettore Guido Tabellini che ha raccolto il testimone da Mario Monti.  
                        Lui,  Luca E, vive a Milano ma è napoletano, “22 anni, studente modello, laurea  triennale con il massimo dei voti, alto un metro e 80, figlio di un  imprenditore e di un avvocato, con una bella casa al Vomero” e il Tgcom,  diretto da Mario Giordano, si spinge  anche a informarci che l’appartamento “ ha una vista sul golfo di Napoli”,  perché chi abita a Napoli deve avere inevitabilmente il panorama da Sorrento a  Ischia, e forse perciò Pino Daniele dice che “chi tene ‘o mare non tene niente”. Ma la questione non è                          | 
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                        legata  all’Imu della famiglia E. quanto piuttosto proprio a quella E, che non ha  séguito e né lo avrà mai. Luca,  chissà perché e per scelta di chi, resterà un anonimo ladruncolo di Apple, al  contrario di scippatori che invece meritano tanto di menzione con nome e  cognome. Leggo, il quotidiano gratuito di Caltagirone,  dice che i furti di Luca “erano una specie di  paghetta per arrotondare”,  e forse  proprio perciò per questa birichinata non gli spetta il cognome sui giornali,  come invece accade al pusher di Scampia. Un destino anonimo, quello di Luca,  grigio e piatto. Come quello di Umberto D.                           | 
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