Antonio Troise e Donatella Trotta

 
 

Mattino, Troise va via
e Trotta va ad Avellino

 
 
 

Al Mattino tre movimenti : Antonio Troise ha dato le dimissioni dal giornale; Maria Pirro si è vista interrompere con un mese di anticipo il contratto a termine;  Donatella Trotta è stata trasferita alla redazione di Avellino con decorrenza 19 marzo. Tre movimenti strettamente intrecciati.
Il via l’ha dato Antonio Troise che a settembre 2011 aveva chiesto sei mesi di aspettativa per ...

 
 
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Assolto
Magliocca

 
 
 
 

Caro Cozzolino,
ti segnalo che non hanno fatto molta strada le costituzioni di parte civile del comune di Pignataro Maggiore e del giornalista ...

 
 
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Prepensionati
Durante e Fiore

 
 
 
 

Dopo il passaggio obbligato di due settimane in cassa integrazione, dal 14 febbraio i due ‘senatori’ del Corriere del Mezzogiorno Francesco Durante e Antonio Fiore sono prepensionati; ...

 
 
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Francesco Durante  
  Inpgi, voto
sottovalutato
 
 
 
 

Caro direttore,
ti chiedo ospitalità per un appello al voto per gli organi statutari dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti.È un importantissimo voto, eppure la...

 
 
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Visitatori 2012
   
  Renato Curcio, Erri De Luca e Oreste Scalzone  
 

definire Scalzone un reduce di passate stagioni. Ma fortunatamente interviene il desk della cronaca, guidato da Paolo Russo e dalla vice Antonella Laudisi, a definire al meglio il personaggio, con una didascalia sotto una foto che ritrae un anziano signore col cappellino e i baffi bianchi mentre ci chiediamo con amarezza se davvero siamo diventati così anche noi. Dunque, “tra i manifestanti anche l’ex brigatista rosso Oreste Scalzone”.
Il lettore under 40 legge distrattamente, o forse non legge nemmeno, perché quello è un nome che potrebbe non conoscere. Dovrebbero invece conoscerlo i responsabili di
un giornale, anche se in realtà Paolo Russo non ha i capelli bianchi essendo calvo (Laudisi non è calva e non ha i capelli bianchi). Scalzone invece ha 65 anni, è

 

stato un leader prima di Potere operaio con Franco Piperno e Toni Negri e successivamente di Autonomia operaia, ha vissuto sulle barricate il Maggio francese e a Parigi, con l’aiuto dell’attore Gian Maria Volontè, ha trovato asilo politico quando François Mitterrand vietava le estradizioni per reati di natura politica, ha avuto qualche problema a Primavalle e a Valle Giulia. Insomma, ha avuto un percorso di vita molto vivace. Ma non è mai stato componente delle Brigate Rosse, la formazione estremista fondata nel 1970 da Renato Curcio, Alberto Franceschini e Mara Cagol, la pasionaria rossa.
A meno che Curcio, che anni addietro calcolò che “911 persone sono state inquisite per aver fatto parte delle Br” non abbia fatto male l’inventario e che abbiano ragione Russo e Laudisi.

 
   
  Non era brigatista  
 

Il 16 febbraio il Mattino si occupa, con un servizio di Daniela De Crescenzo, della periodica manifestazione  di protesta a Napoli: un cocktail per la mancanza di lavoro, per il mancato stipendio a chi un lavoro ce l’ha, per la discarica a Quarto, per la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Maresca. Ci sono un po’ tutti, disoccupati, aderenti ai centri sociali, lo scrittore Erri De Luca, “le mamme vulcaniche di Terzigno, gli operatori socio sanitari in attesa dello stipendi e i reduci di passate stagioni come Oreste Scalzone”.
Ora, in qualche maniera reduci di qualcosa lo siamo un po’ tutti quelli che hanno i capelli bianchi o brizzolati e un grande avvenire alle spalle, come disse Vittorio
Gassman nella sua autobiografia, ed è generico

 
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Mattino, Troise va via
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Fiore prepensionati
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di De Gregorio
 
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