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Dal 31 ottobre il Mattino ha tagliato una delle pochissime firme nazionali che aveva in organico: Riccardo Marassi. Il vignettista, che era anche l’ultimo grafico rimasto in redazione, è stato ...

viene concesso un rigore netto per fallo di mano di Bernardeschi. Il titolo è inequivocabile ma nessuno, Sasso per primo, si aspettava una reazione rabbiosa, una polemica infinita e una minaccia di querela da Torino. Sasso dice: Era un titolo provocatorio, era satira sportiva. L'obiettivo era aprire il dibattito su Var e non Var. Ma faccio mea culpa, deontologicamente ho sbagliato. Sono giornalista da 45 anni. E anche io mi sento offeso quando leggo il titolo "Napoli ladrona".
In studio c'è Marcello Chirico, per 18 anni cronista politico al Giornale e ora opinionista sportivo e direttore di Top planet, il canale satellitare che parla solo di Juve: Chi ha scritto "Napoli ladrona"? Tuttosport? La Stampa? Il Corriere della sera? La Gazzetta?
Sasso arranca sul Gangkhar: No, tv locali. Chirico è impietoso: Il titolo lo ha fatto lei? Ma lei dirige il

Vernacoliere? Sasso: Ma il titolo era una provocazione, era satira. Chirico è spietato: Ah si, jamme ja, jamme ja.
Interviene Franco Ordine, volto noto dei programmi sportivi: Ciao, Sacco, io ti conosco bene. Sasso: Ciao Franco, mi chiamo Antonio Sasso e anche io ti conosco bene perché sono un vecchio giornalista. Non rifarei quel titolo, ma ho avuto molte telefonate. Mi ha chiamato anche Valeria Bellocchio dall'Australia. (Bellocchio è redattrice del Roma, sta in vacanza in Australia dal figlio e chiama Sasso per solidarietà, perché l'amico si vede nel bisogno). Chiude Sasso, sperando di fare colpo: Vorrei mandare un abbraccio a Emilio Fede, che segue con me tutte le partite del Napoli.
Ormai la vetta del Gangkhar è sempre più lontana e la slavina rovinosa pericolosamente si avvicina .

Durante la serata dell'otto gennaio ad Antonio Sasso, direttore del Roma e dal 2003 consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti, è sembrato di trovarsi sul versante del Bhutan del Gangkhar Puensum, 7570 metri d'altitudine, non la cima più alta del mondo ma quella considerata universalmente la più ostile. Inviolabile. Lo stesso Reinhold Messner disse "no, grazie, impossibile". Ed è appunto ancora inviolata.
Ha tentato di scalarla l'inossidabile Sasso, armato di ganci, picconi, furbizia e mestiere. Ma ha fallito miseramente. Era stato invitato a partecipare telefonicamente alla trasmissione sportiva del lunedì di Telelombardia, dedicata in buona parte al titolo del Roma di domenica 7 gennaio: "Napoli, è fuga con la Rubentus". Conoscete la storia: la Juve vince a Cagliari e ai sardi non