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Giancarlo Coraggio e Francesco Viganò |
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Manette ai giornalisti,
la Consulta interviene
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Sul carcere ai giornalisti che diffamano il 9 giugno del 2020 la Corte costituzionale, allora presieduta da Marta Cartabia, aveva dato un anno di tempo alle camere per varare una nuova legge. Ovviamente il parlamento non ha provveduto e la Corte il 22 giugno ha deciso di intervenire. All’unanimità i giudici della Consulta, presidente Giancarlo Coraggio e relatore Francesco Viganò, hanno ... |
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La Meloni
che non c'è |
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Il 19 giugno il Corriere del Mezzogiorno dedica l’intera pagina 7 al turismo: in apertura la Borsa mediterranea del turismo firmata da Anna Paola Merone; di ... |
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Giorgia Meloni |
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Tgr Na, i gradi alti
riservati ai maschi |
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Può diventare un processo molto importante quello promosso da Marialaura Massa contro la Rai per la rilevante dequalificazione subìta e per i danni relativi ai ripetuti scavalcamenti professionali. Un processo importante non soltanto per l’interessata ma anche per altre redattrici. ... |
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Le lacune
di Monga |
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Impreciso e generico, quel che non ci si aspetterebbe mai da un direttore di una testata prestigiosa come il Mattino, sia pur in caduta libera di credibilità e di vendite. Eppure ... |
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Enrico, Giovanni e Luigi Berlinguer |
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colpito da un ictus durante un comizio e morto subito dopo a Padova nel giugno del 1984.
Male i giornalisti dell’on line, peggio i cronisti di Repubblica Napoli e del Mattino che il giorno successivo dedicano alla notizia una pagina sul cartaceo. Il nome di Berlinguer “a pezzi sulla strada, - scrive Marina Cappitti - nel cuore di Napoli. Accade ventiquattr’ore prima del 37esimo anniversario della morte del segretario del Pci”. E partono le veementi dichiarazioni antifasciste: in campo il segretario della Cgil campana Nicola Ricci, il senatore del gruppo Misto Sandro Ruotolo, il consigliere comunale della Sinistra Mario Coppeto. “Non è una ragazzata; - denuncia Coppeto – è vandalismo politico su cui prefettura e questura devono investigare”.
Altrettanto dure le parole utilizzate |
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da Valentino Di Giacomo nel servizio pubblicato dalla cronaca del Mattino, che però ha il merito di avanzare due ipotesi: “raid vandalico o manovra maldestra di un automezzo”. Subito dopo partono le dichiarazioni molto dure di Coppeto, Ricci e Ruotolo, identica compagnia di Repubblica. Il senatore del gruppo Misto spiega: “Non è una ragazzata (stessa parola di Coppeto su Repubblica, ndr), ma un’azione studiata e portata avanti nel tentativo di avvelenare il clima politico delle prossime elezioni al comune di Napoli. Un atto gravissimo che punta a colpire la memoria della città”.
E siamo al 12 giugno. Repubblica Napoli piazza a pagina 9 un colonnino senza firma dal titolo: “La targa dedicata a Berlinguer danneggiata da camion Asìa”. |
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Uno vale l’altro |
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Forse sono molto giovani i redattori del Mattino on line, guidati da Alessio Fanuzzi, o forse qualcuno di loro non conosce la storia recente della Repubblica. Fatto sta che il 10 giugno a Napoli in un largo che alla fine di via Diaz si affaccia su via Toledo viene frantumata una targa di marmo intitolata a Berlinguer.
Nella seconda metà del Novecento i Berlinguer noti sono stati tre: Enrico, segretario del Partito comunista italiano, il fratello Giovanni, docente universitario e senatore, il cugino Luigi, docente universitario, rettore a Siena, deputato, senatore e ministro. Il deskista del Mattino pensa che un Berlinguer vale l’altro e opta per il più giovane, Luigi. Ovviamente invece la targa ricorda Enrico, |
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