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B. Abbisogno, N. De Vincentiis e R. Schiavone |
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Nuovi tagli al Mattino:
altri dodici in pensione |
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Nel marzo del 1992, quando a via Chiatamone festeggiarono i primi cento anni di vita, i giornalisti con contratto a tempo indeterminato erano 155, contando anche il direttore Pasquale Nonno; oggi i redattori del Mattino con contratto a tempo indeterminato sono 87, poco più della metà di venti anni fa, ma l’editore Francesco Gaetano Caltagirone dice che sono ...
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Il sogno
di Demarco |
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Il 2 dicembre scorso, mentre già l’aria andava riempiendosi dolcemente delle prime note di jingle bells e delle prime palle di Natale, riflettevamo sul coraggio che possono avere ... |
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Il Casalese, il 700
torna a Carlo Alemi |
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Avanza lentamente il giudizio con rito d’urgenza promosso da Giovanni Cosentino per chiedere il sequestro e la distruzione del libro ‘il Casalese’, biografia del fratello Nicola, e un risarcimento danni di un milione e 200mila euro. Il 26 aprile il giudice del ... |
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Sergio Carlino e Marino Maffei |
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Gianni Colucci, Enrico Stinchelli (*) e Michele Suozzo (*) |
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in ilarità allo stato puro.
Quando il 15 aprile è uscita a tutta pagina la recensione di Marcello Napoli allo spettacolo inaugurale, la “Traviata”, abbiamo subito pensato a uno scherzo: il titolo infatti era “Trovatore, trionfa la Violetta salernitana”. Regista dell’allestimento, ironia della sorte, quell’Enrico Stinchelli che con Michele Suozzo cura su Radio 3 “La barcaccia”, programma sul mondo dell’opera che ha tra le sue rubriche più fortunate “Le perle nere”, cioè stecche, svarioni, disastri in scena. Ma stavolta non era colpa solo del desk: l’autore dell’articolo parla esplicitamente del “Trovatore”, anche se poi si |
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dilunga su Violetta, Alfredo e Giorgio Germont.
Le locandine all’esterno del teatro, il programma di sala, la buona volontà di occuparsi di una materia così astrusa: nulla è servito perché si accorgesse di aver assistito a “Traviata”, e il desk, angosciato dopo quella strepitosa “Aida di Puccini”, è andato a ruota. Avessero dovuto azzeccare l’opera, magari con un colpo di fortuna: non sia mai detto. Il vero problema è che ora in cartellone ci sono i “Pescatori di perle” di Bizet. Con questi precedenti, sono i giornalisti del Mattino di Salerno i veri pescatori di perle: perle nere. |
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Le perle nere |
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Un paio di numeri fa ci siamo atteggiati a saccenti indignati, perché l’edizione salernitana del Mattino, guidata da Gianni Molinari col vice Gianni Colucci, aveva scritto, nel catenaccio del pezzo di presentazione della stagione d’opera del Teatro Verdi, “dulcis in fundo l’Aida di Puccini”. E giù, da parte nostra, una insopportabile tiritera su quanto quella forma d’arte, in cui primeggiammo, sia caduta in disgrazia, e, con essa, anche il più modesto artigianato del mestiere di giornalista. I vertici del Mattino di Salerno hanno letto la nostra nota, e hanno accettato la sfida: trasformare la nostra lagnosa indignazione |
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