21 febbraio. Luigi De Magistris manifesta a Roma  
  Circolo stampa, perché
rinunciare a 4 milioni?
 
 
 

Il prossimo 20 maggio compie cinque anni la sentenza con la quale la terza sezione civile della Corte di cassazione (presidente Francesco Trifone e consigliere relatore Franco De Stefano) ha confermato la decisione della Corte d’appello di Napoli (consigliere relatore Alessandro Cocchiara) e condannato l’Associazione napoletana della stampa a versare al comune di Napoli oltre tre milioni e mezzo di euro per differenza ...

 
 
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"I caduti
delle Br"

 
 
 
 

Dite la verità, avevate nostalgia di Tommaso D'Angelo, direttore di Cronache di Salerno e autore di titoli che hanno cambiato il nostro modo di vedere la realtà? Niente paura, Tommaso è sempre qui, lotta insieme con noi e...

 
 
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Copyright, da De Giovanni
una proposta 'indecente'

 
 
 
 

Il 22 febbraio nulla di fatto alla seconda udienza del giudizio promosso da Pietro Valente, editore della CentoAutori, piccola casa editrice di Villaricca, nei confronti di Maurizio De Giovanni e della Rizzoli Libri, società controllata dall’aprile 2016 dalla Mondadori. Oggetto del contendere la violazione del copyright perché lo scrittore dopo avere ceduto per dieci anni i diritti di alcuni ....

 
 
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Galasso va
a pagina 33

 
 
 
 

Il 12 febbraio si spegne a 88 anni nella sua casa di Pozzuoli Giuseppe Galasso, storico, meridionalista, docente universitario, attivo in politica (deputato del Partito Repubblicano dal 1983 al 1994), ...

 
 
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Visitatori 2018
   
  Emilio Fede e Antonio Sasso  
 

Direte: ma è quello della nipotina dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, quello beccato alla frontiera mentre cercava di portare due milioni e mezzo in Svizzera travestito da contrabbandiere di sigarette per non dare nell'occhio, quello che si è mangiato tutto nei Casinò, quello che la gente per tirarsi su guardava Studio aperto a ora di cena e tornava a essere allegra, quello che dopo la sigla del tg si aggiustava la cravatta e sospirava “che figura di merda”, quello che la moglie, all'epoca giovane collega che ora ha 81 anni, gli telefonò per un'informazione e lui equivocando il nome capì Moira Orfei e la mandò a cagare, salvo poi scoprire che era la figlia dell'allora vice presidente della Rai Italo De Feo e farle la corte come uno studente (“mi portò a cena e poi a vedere la sua collezione di libri - ha detto Diana in un'intervista al Corriere della Sera nel 2011 - poi mi fece bere e lui si ubriacò e tornai a casa in taxi), quella stessa Diana che conduceva in Rai ‘Almanacco del giorno dopo’ e in quella stessa intervista (a Lilli Fabiani, moglie dell'ex direttore del Tg1 Fabiano Fabiani) disse: “In trasmissione veniva spesso anche il conte Giovanni Nuvoletti, maestro di bon ton, che insegnava come scappellarsi in pubblico”. Che vita, quella di Emilio. Ma che tramonto immeritato, in questa Napoli che,

 

dice una notizia Ansa del 12 febbraio, "ha scelto come sua città adottiva, dove vive 10 giorni al mese, circondato dall'affetto di colleghi, personaggi del mondo della cultura e dello sport". Alla notizia ha dedicato un corsivo il Fatto Quotidiano.
E, continua l'Ansa, "è stata costituita a Napoli l'associazione 'Amici di Emilio Fede fan club'. Il giusto omaggio a una personalità che ama da sempre Capri e Napoli. L'obiettivo è tramandare la storia professionale di Emilio Fede. L'idea è di esponenti del mondo della società civile e del giornalismo per valorizzare l'esperienza del direttore del Tg1, di Studio Aperto e del Tg4".
È un take, non un fake. Il club è
presieduto da Antonio Sasso, il direttore del Roma che il 7 gennaio ha aperto la prima pagina con il titolo “Rubentus”, a capo di un gruppo di colleghi, personaggi del mondo della cultura e dello sport tra i quali Corrado Ferlaino, Roberta Cassol, poi Antonino, Antonio e Silvio Della Notte, i medici Pippo Papaccioli e Michele Romano, i giornalisti Mimmo Falco, Gianfranco Coppola, Salvatore Caiazza, Francesco De Luca, Augusto Celetti, Paolo Ruscigno.
Ora la domanda è: ma noi dove eravamo? Cosa ci siamo persi?

 
 
  Take, non fake
 

Trascorre buona parte del mese a Napoli e i più fortunati possono vederlo seduto in qualche ristorante in via Caracciolo mentre ammira l'amata Capri, nelle cui acque ha chiesto che vengano disperse le proprie ceneri. Una calamarata, una fritturina di gamberi e un prosecco gelato: è la fotografia mesta del tramonto del pensionato Emilio Fede, 87 anni a marzo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia ma arcorese di adozione, ex direttore del mensile ‘Hurrà Juventus’ ma milanista da quando si accorse di essere daltonico e di confondere il bianco con il rosso.
Una pensione da fame, ottomila euro al mese "e non si riesce a vivere" ha detto più volte. Colpa del caro-ostrica e del caro-aliscafo, e per fortuna la moglie Diana De Feo ha qualche casa sparsa per l'Italia. Voi direte: ma ha fatto il direttore del Tg1, per sei anni l'inviato in Africa (e le malelingue lo chiamavano, per via delle note spese e della qualità dei servizi, ‘Sciupone l'Africano’ e ‘il Banale di Suez’), ha diretto il Tg4 e aveva le chiavi della villa di Arcore e del cuore di Silvio Berlusconi (ha dichiarato recentemente: “so che sto per morire, ma prima di andarmene voglio
fare un'ultima passeggiata con Silvio”).

Sommario
Notizie

Circolo della stampa,
4 milioni da incassare

Giudizio copyright, proposta 'indecente'

Tam tam
Take, non fake
Ripetenti
Donadio in vetta
Lettere

Repubblica relega
Galasso a pagina 33

L'addio a Galasso
al Maschio Angoino

"I caduti
delle Br"

Manifestazione
da Miano a Melito

Documenti

La morte di Galasso
sulle prime pagine

Mattino, l'addio è a
palazzo San Giacomo

C'è un fan club
"Emilio Fede"

Il corsivo
del Fatto

C'è confusione
tra vittime e caduti

 
 
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