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Biagio Agnes, Annibale Elia e Raimondo Pasquino |
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Dopo 15 anni chiude
il master di Salerno |
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A quindici anni di distanza dall’inaugurazione dell’autunno 2006 si ferma il master di giornalismo dell’università di Salerno e si potrebbe trattare di una fermata definitiva. Il 4 febbraio si è chiuso l’ultimo biennio, è andato via il direttore della scuola Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, peraltro dimissionario da mesi, e il 28 febbraio sono scaduti e non sono stati rinnovati i ... |
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Tgr, il cdr
ha due voci |
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Caro direttore,
avviare le procedure per il rinnovo delle cariche sindacali con 360 giorni di anticipo ci sembra quanto meno inopportuno. I due anni di ... |
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Compagnone
va in pensione
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Il 30 aprile va in pensione Sandro Compagnone, napoletano, 67 anni a ottobre, da 39 professionista, che ha varcato per la prima volta l’ingresso Rai di via Marconi nel giugno 1987. In realtà l’ultimo giorno di ... |
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Sandro Compagnone |
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Lo striscione
viene tagliato |
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Da mesi il Mattino ha avviato una campagna meritoria contro murales, altarini e striscioni dedicati a chi è morto mentre compiva furti e rapine. Il 28 marzo la metà inferiore di pagina 36 viene ... |
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Ferdinando Ventriglia |
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Finanza’ di Guido e Antonio De Asmundis, Titti Beneduce il contributo decisivo per fermare la ‘faida di Scampia’.
Nei lunghi servizi c’è però un vuoto; nessuno parla del coinvolgimento di Frunzio nella vicenda dei cosiddetti ‘fidi facili’ concessi dal Banco di Napoli governato da ‘re Ferdinando’, alias il direttore generale Ferdinando Ventriglia. Si potrebbe obiettare: ha un senso recuperare una vicenda di trenta anni fa che riguarda una persona stimata e scomparsa da pochi giorni? Noi pensiamo di sì perché altrimenti si perde la memoria della storia di questa città e dei rapporti spesso non limpidi di una parte della magistratura con il potere.
La vicenda risale al maggio del 1990 e coinvolse otto persone; tra queste i magistrati Armando Cono Lancuba, Vincenzo Russo e Luigi Frunzio.
Ma che cosa sono i ’fidi facili’? Riportiamo da un articolo della edizione nazionale di Repubblica del maggio ‘91: si tratta di |
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“maxifidi di circa due miliardi e mezzo di lire a testa con la possibilità di intascare, senza impiego di capitali propri né l’offerta delle tradizionali garanzie, circa trenta milioni l’anno. Un’operazione in franchi svizzeri naufragata prima del tempo (dopo poco più di due mesi, ndr) a causa della guerra del Golfo)”. E fu un naufragio doloroso con la perdita per ognuno dei sottoscrittori di diverse decine di milioni a testa. C’è da aggiungere che l’operazione non venne sottoscritta dai magistrati ma dalle loro mogli.
Quando i ‘fidi facili’ divennero noti, grazie a una serie di servizi del giornalista Sergio De Gregorio, si scatenò la bagarre. Oltre ai già citati articoli dei giornali ci furono interrogazioni parlamentari, una indagine del Csm, un documento durissimo di Magistratura democratica firmato dall’allora segretario napoletano Raffaele Marino. Poi su tutto calò il silenzio e non venne mai chiarito fino in fondo chi ripianò le perdite. |
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Fidi facili |
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Il 25 marzo all’ospedale Montecatone di Imola muore il magistrato Luigi Frunzio stroncato da una crisi respiratoria dopo che sembrava avere superato il contagio del Covid. Nato a Monza, sessantaquattro anni compiuti a febbraio, in magistratura dal 1984, Frunzio dal marzo del 2020 era vicario, oltre che capo della Direzione distrettuale antimafia, della procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo.
Tutti i quotidiani napoletani, on line e cartacei riservano ampio spazio alla notizia con servizi firmati dai cronisti di giudiziaria: Leandro Del Gaudio per il Mattino, Dario Del Porto per Repubblica Napoli e Titti Beneduce per il Corriere del Mezzogiorno. Ne vengono ricordati le qualità umane e professionali e i passaggi più significativi della sua carriera.
De Gaudio e Del Porto citano le indagini sul crac da 200 miliardi di lire della sim ‘Professione e |
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