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quindi una delle donne più ricche del mondo. L’autrice è una giornalista della Stampa, Michela Tamburrino, che nel settembre del 2019 fu protagonista di una scivolata professionale usando nel corso di un’intervista la parola “olocausto” in maniera del tutto impropria. Una scivolata che venne stigmatizzata da Andrea Amato con una lettera al sito on line Tv Zoom con la quale chiedeva al direttore Maurizio Molinari, allora numero uno della Stampa, di leggere con attenzione gli articoli prima di metterli in pagina.
Nel servizio sulla Bettencourt c’è un “rabino” con una sola ‘b’ ma anche un errore grave sulla storia d’Italia nel Ventennio fascista.
La giornalista parla del padre della Bettencourt e fondatore dell’Oréal e scrive: “padre geniale sì, ma anche il principale sostenitore finanziario della Cagoule, organizzazione di |
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estrema destra all’origine dell’assassinio dei fratelli Rossetti in esilio in Francia”.
Fratelli Rossetti? La cronista ha in testa un famoso brand di calzature di fascia alta ma forse voleva citare i fratelli Carlo e Nello Rosselli uccisi nel 1937 a Bagnoles-de-l'Orne, in Normandia, da uomini della Cagoule con l’assistenza di militari fascisti italiani.
Che dire? Forse è necessario ripetere l’invito di Andrea Amato indirizzato a Maurizio Molinari, ora direttore di Repubblica: rilegga o faccia rileggere i servizi prima di metterli in rete. Va bene che l’hub si chiama ‘Moda e Beauty’ ma se non cresce il livello di attenzione dei giornalisti la prossima volta parlando di Ferruccio Parri, capo partigiano e presidente del consiglio nel 1945, ci ritroveremo con ‘Ferruccio Prada’. |
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